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La Roma ha un problema con Zaniolo per il suo nervosismo in campo: i numeri sono imbarazzanti

L’espulsione diretta subita contro il Betis per fallo commesso a palla lontana solleva il caso Zaniolo: la gestione delle emozioni in campo è un punto debole per il calciatore e, di riflesso, anche per la squadra.
A cura di Maurizio De Santis
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Il fallo di Zaniolo commesso a palla lontana sul calciatore del Betis e la conseguente espulsione.
Il fallo di Zaniolo commesso a palla lontana sul calciatore del Betis e la conseguente espulsione.

"Non ho visto nulla. Pezzella doveva essere espulso, però Zaniolo sicuramente qualcosa avrà fatto". Le parole di José Mourinho al termine della partita persa all'Olimpico contro il Betis Siviglia spiegano bene qual è il disagio che provoca il nervosismo di Nicolò Zaniolo. Il cartellino rosso diretto, preso per aver scalciato a palla lontana un avversario che gli teneva il fiato sul collo e lo marcava senza fare complimenti, è stato davvero ingenuo.

Ha perso ancora una volta il controllo, peccando nella gestione dell'emotività. A 23 anni può capitare, ma nel suo caso è diverso. Anzi, il suo nervosismo rischia di diventare un problema troppo pesante per la Roma.

Comprensibile da un lato la frustrazione del giocatore per una sconfitta indigesta e che un po' complica il cammino nel girone di Europa League. Comprensibile anche la tensione per il trattamento ricevuto dall'ex viola, Pezzella, nei confronti del quale il metro di giudizio è stato differente. Lo è per nulla invece sotto il profilo sportivo e dell'opportunità di abbandonarsi a reazione del genere, soprattutto per un giocatore centrale per i piani dei giallorossi.

Tra gli episodi di nervosismo che gli sono costati squalifiche ci sono le proteste veementi nei confronti dell'arbitro Abisso in un Roma-Genoa della scorsa stagione.
Tra gli episodi di nervosismo che gli sono costati squalifiche ci sono le proteste veementi nei confronti dell'arbitro Abisso in un Roma-Genoa della scorsa stagione.

Cosa ne ha ricavato? Un'espulsione che, complice la squalifica, lo vedrà fuori nella prossima sfida in Spagna. Il calcio rifilato all'avversario quando la palla era lontana gli ha procurato l'ennesimo guaio disciplinare: l'arbitro, richiamato dall'assistente di linea, gli ha mostrato il rosso senza esitazioni.

Una situazione e un comportamento che iniziano a essere imbarazzanti, lo dicono anche i numeri e una sequenza di provvedimenti disciplinari che alimentano il caso. Da quando indossa la maglia della Roma (2018) ha raccolto ben 35 ammonizioni, è stato squalificato 5 volte per somma di gialli, è uscito dal campo anzitempo 2 volte per rosso diretto e una per doppio giallo. In totale, nell'attesa di conoscere le sanzioni da scontare in Europa dopo il fallo di giovedì sera, ha saltato 7 match tra campionato e Coppe. Possono sembrare pochi, diventano abbastanza se si considerano anche i lunghi periodi di assenza per gli infortuni alle ginocchia.

Il cartellino rosso per somma di ammonizioni rimediato da Zaniolo nella sfida con la Fiorentina in avvio della scorsa Serie A.
Il cartellino rosso per somma di ammonizioni rimediato da Zaniolo nella sfida con la Fiorentina in avvio della scorsa Serie A.

Quest'anno, oltre al rosso col Betis, ha rimediato solo un ammonizione in campionato. Ma è la sequenza degli episodi capitati nella scorsa stagione che fa riflettere: quel gesto impulsivo gli costa il quinto stop in poco più di un anno. Troppo, anche al netto di ogni valutazione sulla ‘garra' e sul modo molto passionale che ne caratterizza l'interpretazione del suo ruolo in campo.

Doppia ammonizione alla prima giornata nello scorso campionato. Cinque gialli in 9 match giocati tra ottobre e dicembre, con tanto di squalifica. Ancora un rosso diretto per le proteste veementi nei confronti dell'arbitro Abisso per un gol annullato nel finale a febbraio. Altro stop per somma di cartellini ad aprile che lo vide assente contro l'Inter. Meglio darsi una calmata. Così rischia di farsi del male da solo.

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