La rivincita di D’Aversa: virtualmente esonerato da Ferrero, si è ripreso la Sampdoria
Quattro partite, due vittorie (nel derby e contro il Torino in Coppa Italia) e altrettanti pareggi (Venezia e quello pesante dell'Olimpico contro la Roma). Cinque punti in un fazzoletto di giornate in Serie A che hanno permesso alla Sampdoria di salire a quota 20 in classifica, +9 sulla zona retrocessione. Roberto D'Aversa, rimasto sulla tolda nonostante tutti – Massimo Ferrero compreso – lo davano per spacciato e pronto all'esonero. "Sior capitano aiutaci a attraversare questo mare contro mano…" e il tecnico dei blucerchiati s'è sobbarcato l'onere di tenere la nave in pugno: sballottata dai marosi della crisi societaria, provocata dalla bufera che s'è abbattuta per le indagini della magistratura di Paola (in Calabria) e il materiale raccolto dalle Fiamme Gialle e dagli inquirenti su quel brutto pasticcio di fallimenti societari e bancarotta che ha coinvolto il massimo dirigente.
"Guardiola di Finanza". L'ironia beffarda dei tifosi liguri sui social network non perdona il presidente, che adesso deve difendersi dalle obiezioni sollevate nei suoi confronti, e nemmeno la vecchia dirigenza che fa capo all'ex numero uno Edoardo Garrone, finito nel mirino della contestazione per il peccato originale: aver lasciato la Samp nelle mani di Ferrero. "Era lui quello da esonerare" è il commento di un altro tifoso in riferimento all'ex patron ancora in carcere e caduto in disgrazia, oggi indicato come la rovina della Samp.
Lo striscione esposto sotto la Erg, azienda di famiglia, e una montagna di letame scaricata nei pressi dell'abitazione dell'imprenditore fanno il paio con l'amarezza e i timori per il futuro del club. "Grazie ai tuoi filtri hanno derubato la Sampdoria. Garrone boia", è il grido di rabbia di una parte dei sostenitori nell'attesa che eventuali acquirenti si facciano avanti per rilevare i doriani.
I risultati del campo hanno lenito in parte la preoccupazione e l'ansia per una società costretta a procedere a vista che, almeno sul rettangolo verde, non è finita contro gli scogli e ha fatto naufragio. "Io non posso incidere sui fattori esterni ma non ho mai creato alibi alla squadra", le parole di D'Aversa dopo il punto strappato contro la Roma di Mourinho. E quando sei nel pieno della tempesta non puoi fare altro che arrangiarti. Bere o affogare, non hai scelta.