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La rivincita della Roma e dei Friedkin nei confronti della Juve: “Loro sono brava gente”

La battaglia del grano che ha visto soccombere chi aveva puntato tutto sulla Superlega ha lasciato dietro di sé il disprezzo delle istituzioni calcistiche per i club ‘traditori’ e i loro dirigenti. Ben altre parole sono state invece spese per chi, pur tentato dagli scissionisti, ha preferito restare nella famiglia dell’UEFA: Bayern, PSG e in Italia la Roma.
A cura di Paolo Fiorenza
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Se la Juventus e segnatamente Andrea Agnelli escono a pezzi dal disastro della Superlega, con accenti che vanno dalla critica feroce all'insulto personale – tipo la "serpe" di Ceferin, peraltro padrino della figlia e spesso ospite del presidente bianconero – ben altro ritorno di immagine stanno avendo i club che hanno detto di no fin dall'inizio al progetto del nuovo torneo, in primis Bayern Monaco, Borussia Dortmund e PSG, pubblicamente elogiate da Alexander Ceferin.

"Ero in costante contatto con il direttore generale del Bayern Karl-Heinz Rummenigge e col direttore generale del Borussia Dortmund Hans-Joachim Watzke, che mi hanno aiutato molto – ha spiegato all'emittente slovena '24ur' – con il massimo supporto del presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi, che logicamente avrebbe potuto essere uno dei primi a partecipare alla la Superlega, ma non lo ha fatto, perché crede nel calcio e perché l'emiro sa che la piramide non deve crollare. Era un grande sostegno ed era con noi, senza di lui, Rummenigge e Watzke, sarebbe stato più difficile per noi".

In Italia gli apprezzamenti maggiori in tal senso – nel silenzio di De Laurentiis e Lotito, che sono apparsi un po' alla finestra – li hanno avuti invece i Friedkin, che si sono esposti in maniera chiara contro la Superlega quando ancora il progetto era in ballo: "L’AS Roma è fortemente contraria a questo modello ‘chiuso', perché totalmente in contrasto con lo spirito del gioco che tutti noi amiamo. Certe cose sono più importanti del denaro e noi restiamo assolutamente impegnati nel calcio italiano e nelle competizioni europee aperte a tutti".

Non la presa di posizione di chi è stato fatto fuori e sputa nel piatto dove non può mangiare, ma il secco no di a quel tavolo era stato chiamato a sedersi, come svelato dallo stesso Florentino Perez: "Avevamo invitato anche la Roma".

Anche il club giallorosso adesso incassa le parole di apprezzamento di Ceferin

"Ho parlato con il proprietario della Roma e il proprietario del Marsiglia, che sono miliardari americani e hanno dichiarato pubblicamente che non si sarebbero mai iscritti a un campionato del genere perché rispettano i tifosi e la tradizione dei loro club. È ingiusto dire che i proprietari americani sono diversi, anche se è vero che il loro sistema sportivo è diverso".

Ancora più esplicito il nuovo vicepresidente dell'UEFA Zibì Boniek, che in Juventus e Roma ci ha giocato e sulle pagine del ‘Corriere dello Sport' marca la differenza tra le due proprietà.

"Ho letto le interviste ad Andrea Agnelli. E ho scoperto che si voleva fare la Superlega per aiutare il mondo del calcio. Mi viene da ridere. Ad avere problemi economici sono proprio quei club lì. Perché non sanno gestire le loro risorse. L’ossessione di vincere ha sconfitto il controllo sui costi. I Friedkin si vede che sono gente brava, con una filosofia diversa di business. Io non ho nulla contro Agnelli né contro gli altri. Qualche riga però andrà tirata. Una gestione a dir poco dilettantesca. Ripeto, cadono le braccia a pensare che club tanto grandi siano in queste mani…".

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