La risposta della Uefa alla Superlega: approvata la nuova Champions League a 36 squadre
Dopo la nascita della Super League di questa notte, ecco la risposta della Uefa: è stata appena approvata la nuova Champions League a 36 squadre. Il comitato esecutivo dell'ente che governa il calcio europeo si è riunito in mattinata e ha votato all'unanimità il format della nuova Champions League a cui parteciperanno 36 squadre e che inizierà dal 2024. Tra coloro che hanno votato a favore c'è anche Nasser al-Khelaifi, il presidente del Paris Saint-Germain di cui tanto si è parlato nelle scorse ore per l'assenza nel gruppo della Superlega.
Si tratta solo dell'ufficialità di una modifica visto che l'accordo era stato già raggiunto tra la UEFA, i top club e i campionati, sull'aggiunta di quattro squadre alla Champions League: questo significa che, con il passaggio da 32 a 36, ogni club giocherà contro 10 diversi avversari rispetto alle sei attuali del tradizionale girone all'italiana. Le squadre saranno divise in 4 gironi da 9, con Inghilterra, Spagna, Germania e Italia che mantengono 4 squadre automaticamente qualificate mentre la Francia avrà tre posti garantiti.
Le prime otto classificate andranno agli ottavi di finale, quelle classificate dal 9° al 24° posto giocheranno invece un play-off per gli ottavi. Questa decisione è arriva dopo più di due anni di discussioni e una prima proposta sostenuta dall'ECA, a favore dei club storici, è stata abbandonata per la forte opposizione del gruppo delle leghe europee formato da 30 nazioni e da molti club di medio livello.
Nella riunione di Montreux, in Svizzera, erano tanti i temi da affrontare ma di certo quello più attuale faceva riferimento al format della nuova massima competizione europea per club dopo quanto accaduto nelle scorse ore con la fondazione della Super League da parte di 12 società molto importante del calcio europeo. La UEFA ha deciso di accettare la proposta della ECA (Association of European Clubs), che ha visto le dimissioni del suo presidente, Andrea Agnelli, e degli altri membri delle 12 società che hanno deciso di lasciare l'organo calcistico europeo per fondarne uno nuovo. Inoltre, il presidente della Juventus è stato convocato in Comitato come membro, ma ovviamente non ha partecipato.