La risposta del Manchester United a Cristiano Ronaldo: cancellato davanti a tutti
Il Manchester United ha già cancellato Cristiano Ronaldo. La rimozione del murales del calciatore dalla facciata di Old Trafford è stata interpretata come un segnale chiaro, la prova di quale sia il livello dello scontro e la frattura con il club ormai insanabile dopo l'intervista durante la quale ha attaccato duramente il tecnico (ten Hag) e la società.
CR7 contro tutti, se l'è presa con il manager "che non mi rispetta" (ma ha usato parole pesanti anche nei confronti di Rangnick che lo ha preceduto) e ha messo all'indice anche la dirigenza rea – a suo dire – di essere il male principale dei risultati della squadra. Il motivo? Investirebbe poco e male. E adesso lo avrebbero individuato quale capro espiatorio di una situazione di cui si sente vittima assoluta.
Anzi, dai Red Devils s'è sentito tradito anche sotto il profilo umano perché – ha rivelato nell'intervista a Morgan – non gli avrebbero dedicato quell'affetto e quella vicinanza che si sarebbe aspettato in un momento molto delicato della sua vita per la perdita di uno dei gemelli.
Ha sganciato la bomba e se n'è andato. Il cinque volte Pallone d'Oro ha deciso di rompere i ponti una volta giunto alla pausa di campionato. Lo aveva annunciato che, prima o poi, avrebbe raccontato la sua verità. E lo ha fatto nel momento in cui ha ritenuto più opportuno, lasciando intendere che a gennaio – dopo lo stop per i Mondiali – avrà in testa solo una cosa: trovare un'adeguata sistemazione. Ci aveva già provato nell'estate scorsa ma, eccezion fatta per una proposta milionaria dai Paesi arabi, ha ricevuto solo una serie di "no, grazie" perché la spesa non vale l'impresa, perché sarai anche Ronaldo ma a 37 anni nessuno è disposto più a mettere sul piatto tanti soldi di questi tempi.
Il punto di non ritorno è iniziato allora. Il malessere è divenuto guerra fredda, malcontento strisciante, musi lunghi e malumore che hanno finito con lo stancare tutto lo spogliatoio. Poi è venuto alla luce provocando i primi attriti di fronte alla reticenza dell'ex Real a restare in una formazione che non è riuscita a qualificarsi per la Champions League.
Morale della favola: Ronaldo è rimasto a Old Trafford da separato in casa e la situazione ha preso la piega peggiore si potesse immaginare. Nessuno credeva si potesse arrivare a questo punto, coi panni sporchi messi in pubblico. Quasi a pesci in faccia, a giudicare dagli ultimi avvenimenti. Chi meditava che, dall'alto della sua maturità e della sua notorietà globale, sarebbe stato il primo a tendere la mano e ad avere un ruolo chiave, di esempio all'interno del gruppo è rimasto deluso. E adesso CR7 è malvisto.
Le reazioni di Bruno Fernandes (compagno di squadra a Manchester) che lo saluta con sufficienza e poi Joao Cancelo (che ne respinge la premura e l'incoraggiamento) sono il riflesso diretto di quale sia attualmente la percezione che c'è della stella lusitana, col rischio che la sua sovraesposizione mediatica per quanto accaduto rischi di fare ombra e soffiare sul collo della squadra una pressione eccessiva. La sua stessa voglia di spaccare il mondo (e il Mondiale) è stata presa male, avvertita come un fardello motivazionale fastidioso, insopportabile. Come se tutto dovesse ruotare per forza intorno a lui e alla sua voglia di riscatto.
È la stessa insofferenza che trapela dai muri di Old Trafford. Non (solo) quello della facciata esterna, dove l'immagine del campione rimossa fa parte di quel processo di "dannazione della memoria" iniziato di recente, ma anche dalla pancia dello stadio. "Non vogliono più vederlo per le continue lamentele", "si sono schierati tutti dalla parte di ten Hag ("lo avevo avvisato", parlandogli dei suoi comportamenti) dopo i piagnistei per il presunti maltrattamento ricevuto": è così che i tabloid raccontano il fervore che c'è nei confronti di Cristiano Ronaldo.
Gli hanno fatto terra bruciata intorno. A cominciare dal manager che ha provato con le buone e le ‘cattive' maniere a dargli una lezione, a fargli capire che doveva cambiare registro. Il prossimo passo potrebbe essere ancora più traumatico considerate alcune valutazioni in corso da parte della società: potrebbe esserci rescissione perché è venuta meno la fiducia e Ronaldo licenziato. Sarebbe l'ultimo schiaffo sul muso al campione dall'ego che ha iniziato a far ombra anche alla sua carriera.