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Caso scommesse nel calcio

La ricostruzione di Fagioli nell’interrogatorio: “Tonali mi ha passato l’app per le scommesse”

Fagioli avrebbe rivelato al procuratore federale Chiné di aver ricevuto da Tonali l’app per le scommesse illegali. Nuove indiscrezioni sul caso dei giocatori-scommettitori.
A cura di Marco Beltrami
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Il caso scommesse che ha travolto il calcio italiano si arricchisce ogni giorno di nuovi particolari e indiscrezioni. Mentre la Procura di Torino lavora sull'inchiesta che quasi per caso ha scoperchiato il vaso di Pandora sui calciatori-scommettitori, le rivelazioni di Fabrizio Corona e della sua fonte rischiano di allargare il cerchio. Così in attesa dei nuovi nomi che il fotografo farà in TV dopo la prossima partita della Nazionale, emergono altri dettagli di quanto dichiarato da Fagioli a inquirenti e procuratore sportivo.

Il calciatore della Juventus è stato il primo a finire sotto la lente d'ingrandimento quando il suo nome era sbucato fuori nelle indagini su gruppo criminale che aveva strutturato una piattaforma illegale di scommesse, parallela ad un’autorizzata. Notevoli le giocate effettuate dal centrocampista che ha deciso poi di ammettere tutto autodenunciandosi: in pochi mesi avrebbe infatti giocato più di un milione.

Fagioli ha consegnato così il suo cellulare con all'interno le chat sull'argomento scommesse. Un modo per dimostrare il suo pentimento sulla strada che porta al patteggiamento per cercare di ridurre, cosa molto probabile, la squalifica. E proprio grazie al contenuto dello smartphone del giocatore è stato possibile risalire anche ai suoi colleghi, con tanti altri nomi coinvolti. Certo bisognerà capire a che titolo, visto che al momento nel registro degli indagati ci sono solo Zaniolo e Tonali, e non Zalewski (nome anticipato proprio da Corona attraverso il suo sito Dillinger News).

Anche il nome di Bonucci per esempio è spuntato fuori nelle chat del suo più giovane ex compagno ma non per un presunto coinvolgimento nelle puntate, ma in conversazioni sul tema scommesse. L'ex difensore bianconero pare fosse a conoscenza della ludopatia di Fagioli e potrebbe rischiare dunque di andare incontro a provvedimenti disciplinari per omessa denuncia. Insomma il telefono di quest'ultimo ha parlato, e da qui sono usciti diversi nomi.

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La posizione che al momento sembra più complicata è quella di Tonali e Zaniolo. Con loro Fagioli avrebbe parlato di scommesse  specificando che sarebbe stato proprio l'ex Milan attualmente al Newcastle, come sottolineato dal Messaggero, a passargli l'app per le scommesse illegali da utilizzare sul cellulare, sottolineando poi al procuratore federale: "Non so se scommetta sul calcio". Lo stesso Fagioli avrebbe poi raccontato di come nell'ambiente calcio si parli di scommesse, sin dai settori giovanili, dimostrando poi secondo quanto dichiarato dal Corriere dello Sport di essere consapevole di quello che stava facendo, e di come fosse per certi versi quasi una cosa normale.

Proprio Tonali, molto provato emotivamente dopo l'irruzione della polizia a Coverciano. però stando alle ultime indiscrezioni è pronto ad autodenunciarsi e a curarsi per la ludopatia che lo ha spinto a scommettere anche sul calcio. Diverso invece il caso di Zaniolo che continua attraverso i suoi legali a ribadire di aver effettuato sì scommesse su siti illegali, ma non su partite di calcio. Proprio uno dei suoi avvocati, Tognozzi ha ribadito: "Non ha mai scommesso. È possibile che abbia giocato a poker o blackjack su piattaforme online illegali, senza però sapere che lo fossero, chiariremo tutto". Una posizione diversa rispetto alle rivelazioni della fonte di Corona, che ha fatto riferimento addirittura a giocate sulla Roma, la sua ex squadra, quando era ancora in panchina.

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