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La richiesta di Gravina: “Italia-Olanda a Bergamo? Vorrei più di mille tifosi sugli spalti”

A margine di un evento che si è svolto a Roma nelle scorse ore, il presidente federale ha mandato un messaggio al governo: “Vorremmo aprire oltre i mille spettatori consentiti, lo meriterebbero i tifosi e la città di Bergamo. Noi non vogliamo aprire i botteghini, vogliamo solo invitare e far partecipare in quell’occasione tutti quelli che sono stati un esempio di attaccamento per questo Paese, come i medici e gli infermieri”.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo l'autorizzazione del governo a far entrare fino a mille tifosi in tutti gli stadi, il calcio italiano prova a forzare la mano e a chiedere maggiore flessibilità. Lo ha fatto tramite le parole di Gabriele Gravina: pronunciate a margine del ‘Premio Colalucci', andato in scena nelle scorse ore a Roma. "In occasione di Italia-Olanda a Bergamo vorremmo aprire oltre i mille spettatori consentiti – ha spiegato il presidente della Figc – Lo meriterebbero i tifosi e la città di Bergamo".

Il prossimo 14 ottobre, alle ore 20.45, gli Azzurri di Roberto Mancini saranno infatti in campo al ‘Gewiss Stadium' per il terzo incontro del girone di Nations League contro l'Olanda: un'occasione che il numero uno della federazione vuol sfruttare per dare un segnale forte a tutto il Paese e al mondo del calcio intero. "La speranza è che qualcuno capisca in termini di sensibilità quanto sia importante. Noi non vogliamo aprire i botteghini, vogliamo solo invitare e far partecipare in quell'occasione tutti quelli che sono stati un esempio di attaccamento per questo Paese, come i medici e gli infermieri".

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L'auspicio del presidente federale

"Sarebbe doveroso da parte del calcio e del nostro Paese accogliere questi eroi – ha aggiunto Gravina – Speriamo che l'Uefa dopo la Supercoppa tra Siviglia e Bayern Monaco possa autorizzarci ad aprire gradualmente la capienza dello stadio rispettando i principi della salute degli spettatori". Durante l'incontro con i cronisti, il presidente Figc ha anche affrontato il tema dei tamponi per i giocatori: "Non è sostenibile. Non voglio entrare nel merito di valutazioni economiche e finanziarie che non mi appartengono, ma se si parla di tutela della salute cerchiamo di entrarci applicando anche criteri che la scienza porta avanti. Fatto ogni quattro giorni, come sottolineato dal verbale del CTS, il tampone è particolarmente invasivo e dannoso per le mucose dei nostri calciatori".

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