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La ricca offerta dagli Emirati fatta a Spalletti: “Ma non era il calcio che mi piaceva”

Il ct della Nazionale ha parlato delle proposte ricevute dopo aver lasciato la panchina del Napoli. “Mi avrebbero pagato molto bene”, però ha detto no perché i soldi non sono tutto.
A cura di Maurizio De Santis
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I soldi non sono tutto. A Luciano Spalletti ne avevano offerti un bel po' dopo aver chiuso la sua esperienza sulla panchina del Napoli. Vinto uno scudetto storico, il tecnico aveva immaginato per sé un periodo di riposo. In parte è stato così, solo la chiamata da parte della Nazionale lo ha persuaso.

Nient'altro è riuscito a smuoverlo, nemmeno i ponti d'oro che dall'altra parte del mondo erano pronti a fargli perché accettasse il trasferimento negli Emirati. Lui ha detto no, Mancini ha detto sì. Ha preferito continuare a vedere l'Italia da vicino e non da lontano, come gli era capitato ai tempi dello Zenit San Pietroburgo.

"Avrei potuto continuare a farlo – ha ammesso durante l'intervento a Casa Italia, in onda su Rai Italia -. Le proposte che mi hanno fatto sia dagli Emirati sia da altri campionati non sono mancate. Mi avrebbero pagato molto bene. Ma non era il calcio che mi piaceva. Poi è venuta la chiamata della Nazionale e allora tutto è cambiato, il mio sogno si è avverato".

Parole che hanno un suono dolce alle orecchie del presidente federale, Gravina, rimasto scottato dall'addio di Mancini. Il salto di Spalletti in corsa sul treno azzurro non è stato un azzardo: la qualificazione a Euro 2024 scaccia via quei brutti fantasmi che s'erano riaffacciati quando la situazione nel girone s'era complicata. La Nazionale campione in carica sarà in Germania, quasi sicuramente sorteggiata in un girone di ferro, e proverà a difendere il titolo. Il ct ha le idee chiare al riguardo:

"Andremo in Germania per lottare su ogni fronte – ha aggiunto Spalletti – e non certo per accontentarci. Siamo i detentori del trofeo e non possiamo fare altro che puntare al massimo pur sapendo che è difficile ripetersi".

Nuove leve. Spalletti ha gli occhi puntati su quei talenti di cui ha già annotato i nomi sul taccuino. Tra questi ce ne sono due in particolare che menziona parlando a Casa Italia: l'uno è Kayode, l'esterno della Fiorentina ("lo avevo convocato ma si è infortunato"); l'altro può essere una gradevole sorpresa. Chi è? "Luca Koleosho (italo-statunitense, gioca nel Burnley in Premier League) è un altro profilo piuttosto interessante".

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