La reazione sorprendente di Henry alla rimonta del Barcellona sul Benfica: “La grande partita è stata un’altra”
La vittoria rocambolesca (4-5) del Barcellona contro il Benfica lascia di stucco Thierry Henry. La rete di Raphinha scatena rissa e polemiche in campo e nel post partita, perché (forse) viziata da un fallo, nello studio della trasmissione CBS Golazo dedicata alla serata di Champions succede il finimondo. Carragher alza le braccia e urla, toglie gli occhiali e si dimena in postazione. Richards scandisce con altrettanta enfasi il colpo di coda del brasiliano, sbattendo le mani sul tavolo e perdendo perfino un bottone dalla manica della camicia. La stessa conduttrice, Kate Abdo, si lascia trascinare dalla meraviglia e dall'euforia.
Solo l'ex calciatore francese resta impassibile, ha una reazione sorprendente: è una statua, il viso non tradisce emozioni. È una maschera impenetrabile, aggrappato ai fogli, tiene le mani serrate, ha perso le parole. Cosa gli è successo e perché ha quell'atteggiamento? Eppure per tre anni (tra il 2007 e il 2010) ha indossato la maglia dei catalani. Nulla, non si muove. È impassibile, sembra aver perso anche le parole.
La ritrova poco dopo quando si esprime in maniera molto critica analizzando la prestazione nel complesso dei blaugrana. Lo fa calandosi nella parte del tecnico del Barça, Flick. E le osservazioni proposte non sono certo musica per le orecchie degli spagnoli. "Quando sei un allenatore e alla fine della partita torni nello spogliatoio, non sei poi così contento per quello che è successo – la spiegazione di Henry -. E mi riferisco al giudizio complessivo sulla gara. Una situazione del genere è sicuramente incredibile ed esaltante ma molti gol sono stati frutto di errori. Quindi, cosa parlerò? Dirò forse che è stata una grande partita? No, perché lo è stata Atlético Madrid-Leverkusen (finita 2-1 per i colchoneros in rimonta, ndr)".
La disamina dell'ex campione del mondo prosegue e tocca altri aspetti delle ‘cose di campo' che non si possono ignorare. Lui vede il bicchiere mezzo vuoto, quel che non va e non è andato, le sbavature che potevano costare care, le incertezze clamorose (alcune anche grottesche) commesse in difesa. Ragiona da addetto ai lavori, non da tifoso. "Se pensi al punteggio quasi non vuoi guardare i gol – ha aggiunto immedesimandosi nell'allenatore dei catalani – puoi solo parlare di cosa è stato fatto bene o cosa no", a cominciare dai tanti errori difensivi fino a quelli inattesi e imbarazzanti del portiere, Wojciech Szczesny.
"Alla fine i gol subiti sono ben quattro e alcuni dei quali evitabili. Sei riuscito a rientrare in partita ma non avresti mai dovuto trovarti in questa situazione. Hai vinto, certo, te la sei cavata. Ma incassare tante reti e in quel modo non è normale. Anche l'allenatore del Benfica è stato pazzo perché è inaccettabile trovarsi in vantaggio per 4-2 e poi perdere 5-4".