La reazione inaspettata di Lukaku quando gli chiedono un autografo sulla maglia di Maradona a Napoli
"Per rispetto, posso scrivere davanti?". L'affermazione che Romelu Lukaku fa al tifoso del Napoli che gli ha porto la maglia azzurra mette i brividi addosso. È un gesto semplice, piccolo ma carico di quella devozione che i partenopei hanno nei confronti dell'ex Pibe de Oro, morto il 25 novembre di quattro anni fa ma eterno nella storia, nella passione e nel cuore della sua gente che ne tramanda le gesta di padre in figlio. È qualcosa di endemico, non si può spiegare. È un sentimento da vivere con riverenza e disciplina.
D10s è nel cuore una città e di un popolo che conserva il suo ricordo come si fa con le cose più care. L'attaccante belga lo sa. Lo ha capito. Lo ha percepito. In fondo lo stadio in cui gioca è intestato proprio alla leggenda del football mondiale. E se il presidente, Aurelio De Laurentiis, e l'allenatore, Antonio Conte, si recano ai Quartieri Spagnoli per rendere omaggio al murales iconico del campione argentino può mai lui commettere un atto (quasi) sacrilego? No.
"Per rispetto" al Dieci, il bel gesto di Lukaku mentre firma l'autografo
Tant'è che ‘Big Rom' ha un attimo di esitazione quando il sostenitore si avvicina all'auto per chiedergli un autografo: ha già in mano il pennarello nero, è pronto per siglare la casacca che ha dinanzi a sé. È quella che ha in petto lo sponsor Buitoni, che ricorda un periodo aureo con il Dieci in squadra. Chi lo ama, non dimentica. Nella parte posteriore ci sono il numero 10 e il nome di Maradona. Lukaku si ferma e usa la parola "rispetto". Non vuole sporcare quella porzione di divisa dove ci sono intestazione e doppia cifra. "Ah… la vuoi mettere davanti", dice la persona che è accanto alla vettura. Il calciatore fa segno con la mano di girare la maglia perché è lì che lascerà la sua firma insieme alle altre.
Diego morto 4 anni fa, il processo agli operatori sanitari rinviato a marzo 2025
Nei giorni scorsi i tifosi del Napoli hanno omaggiato la memoria di Diego in occasione della triste ricorrenza. Quel che si è saputo dopo una settimana dal suo decesso è stato tremendo per le condizioni ambientali in cui viveva e per lo stato di salute gravemente compromesso che lo aveva reso un'altra persona. Maradona poteva essere salvato? Forse sì: l'incuria di chi avrebbe dovuto badare a lui e lo ha lasciato solo ha peggiorato le cose, la negligenza medica (in relazione alla dimissioni dalla clinica in cui era stato operato per ematoma alla testa) e quella successiva dei soccorsi gli è stata fatale. Il processo contro gli operatori sanitari è stato rinviato all’11 marzo 2025.