La reazione in sala VAR al fallo di Malinovskyi su Yildiz: “Orca boia!”. Ma poi fanno un errore
I discussi episodi da moviola di Genoa-Juventus continuano a far discutere. Se n'è parlato nell'ultima puntata di Open Var, il format di DAZN che svela i contenuti del dialogo tra l'arbitro e i suoi collaboratori al Var durante le partite. Sia nel caso del mancato rosso a Malinovskyi che del fallo di mano di Bani, il designatore Rocchi ha parlato di errori. Nel primo caso molto particolare quanto accaduto in sala var con Fabbri e Abbattista colpiti dall'entrata del giocatore ucraino. Nonostante questo però non è arrivata l'espulsione, per una situazione che ha fatto infuriare Allegri.
L'intervento in scivolata di Malinovskyi su Yildiz finisce subito sotto la lente d'ingrandimento del Var. Si può sentire chiaramente uno degli addetti alla moviola in campo molto colpito dalla durezza dell'intervento dell'ucraino, al punto di esclamare "orca boia". Dopo una serie di valutazioni basate sulle varie telecamere ("Fammi vedere come lo prende", "Ti do anche l'intensità", "Il piede è staccato da terra, fammela rivedere"), l'addetto al Var Fabbri conferma la decisione del campo di Massa che nel frattempo aveva dimenticato chi era l'autore del fallo e aveva chiesto lumi: "Mi dite il numero?". Il verdetto finale è chiaro da parte della sala Var: "Per me fallo e giallo va bene". Niente on-field review.
Il designatore Massa negli studi di DAZN ha spiegato così quello che ha definito come un chiaro errore: "È un mancato rosso in campo, anche se Massa non capisce l’entità del fallo ed è una decisione da prendere al monitor con l’on-field review perché su questa tipologia di interventi ho chiesto loro di essere molto severi in campo e poi al monitor perché dobbiamo tutelare i calciatori soprattutto in questo momento del campionato in cui i risultati, i punti, ma soprattutto la salute loro è importante perché le partite sono nervose".
Ma perché dunque c'è stato questa valutazione sbagliata? Come mai non è stato sanzionato con l'espulsione Malinovskyi: "Il pallone e la dinamica ingannano perché loro lo vivono più come una scivolata che un intervento. Che poi magari l’intenzione di Malinovskyi è di entrare in scivolata sul pallone. Il problema è che quando ti lanci così su un avversario perdi il controllo del corpo e diventi un pericolo. E noi dobbiamo avere un alert a prescindere. Dal momento in cui l’impatto è chiaro devi essere punito. I primi ad essere contenti di queste decisioni sono i calciatori. Perché se qualcuno si fa male passiamo come quelli che non tutelano".
L'altro episodio controverso del match Genoa-Juve è stato il possibile rigore per il fallo di mano di Bani. Anche in questo caso pochissimi dubbi in sala Var a giudicare dalla discussione: "Ci va col ginocchio e poi gliela devia sul braccio, non m’interessa. Gliela devia chiaramente il ginocchio, perché altrimenti non l’avrebbe presa. Sono d’accordo con te per la non punibilità".
Anche in questo caso, seppure meno eclatante, Rocchi parla di errore: "Il tocco del ginocchio sana il resto dell’azione? No non è questa la spiegazione che ci siamo dati per questo tipo di episodio mi concentrerei più sul tipo di approccio che ha il calciatore con il braccio. Se il giocatore avesse il braccio rigido, quindi in opposizione, la deviazione precedente non avrebbe avuto nessun effetto e nessun effetto sulla decisione. Loro si concentrano sulla deviazione, vi dico che non è sufficiente a derubricare a non rigore. Poi se si parla del tipo di approccio che ha il giocatore con il braccio, morbido e a togliere, può essere una decisione che può essere supportabile. È il motivo per cui non consideriamo questo un errore 100% da Var, anche se per noi è più rigore che no. La deviazione diventa fondamentale se ti cambia completamente la direzione e diventa un pallone inatteso".