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La reazione di Juan Jesus alla valanga d’insulti social dei tifosi del Napoli: cosa è successo

Il difensore brasiliano nella bufera per l’errore commesso nell’azione del pareggio del Cagliari, sui social ha preso l’unico provvedimento utile per difendersi.
A cura di Maurizio De Santis
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Una valanga di insulti social. È così che i tifosi del Napoli, delusi ed esasperati per la stagione scioccante dei campioni d'Italia, hanno sfogato la loro rabbia nei confronti del difensore, Juan Jesus, ritenuto unico responsabile dell'errore che ha permesso a Luvumbo di pareggiare la partita.

La disattenzione è stata palese ma non è solo colpa sua se il Cagliari ha acciuffato l'1-1 a tempo scaduto. Dagli egoismi di Politano e Simeone fino all'incertezza del brasiliano, tutto ha avuto un peso nella gestione di quei minuti fondamentali che avrebbero potuto rappresentare una svolta nel campionato anonimo e angosciante degli azzurri. Il gol di Osimhen (su azione insistita di Raspadori) aveva solo coperto lacune apparse ancora una volta evidenti, la rete incassata in maniera abbastanza ingenua ha messo il dito nella piaga.

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Juan Jesus ha già chiesto scusa al tecnico, Calzona, e ai compagni di squadra. Sa benissimo di aver sbagliato, è calciatore dotato di esperienza tale da comprendere che certi errori non sono giustificabili al suo livello. Pure questo, però, fa parte di un'annata balorda iniziata sotto una cattiva stella e pregiudicata da una serie di errori (gravissimi) in fase di programmazione e organizzazione da parte della società. Se con Spalletti ha vinto uno scudetto partendo dalla seconda fila ed era un calciatore utile da impegnare nelle rotazioni di rosa, a partita in corso oppure in altri match, con la partenza di Kim è divenuto un titolare inamovibile.

Chiudere i commenti così da ‘sospendersi' momentaneamente dai social. Al centrale sudamericano non è rimasto altro da fare, nell'attesa di prendersi sul campo la rivincita per quegli attacchi, anche pesanti, che la sua persona ha subito. L'ultimo post risale a dopo il pareggio in Coppa col Barcellona: quando venne sorpreso a camminare a piedi nudi sul prato del Maradona per riuscire a fare la pipi' per il test anti-doping.

Direzione Reggio Emilia. Il calendario del Napoli impone ritmi serrati: domani sera sarà di scena al Mapei Stadium contro il Sassuolo per il recupero della partita di campionato non giocata in virtù della Supercoppa italiana; domenica sera ospiterà la Juventus al Maradona poi, a distanza di una settimana, si giocherà tutto contro il Barcellona nel ritorno degli ottavi di Champions (dopo l'1-1 dell'andata).

Fattore mentale. Ne è convinto l'attuale tecnico: il malessere del Napoli è anzitutto di tipo psicologico, aggravato dalla consapevolezza che – poco alla volta – la sua stagione non ha più un senso almeno in Serie A. I tanti, troppi punti persi per strada sono zavorra difficile da smaltire e se la squadra non fa almeno un filotto di vittorie è difficile ipotizzare la rimonta per un posto in Champions.

Turnover. Contro il Sassuolo ci saranno dei cambi anche in vista della Juve: possibile che Natan torni al centro della difesa accanto a Rrhamani e Mario Rui sia di nuovo sulla corsia mancina. A centrocampo spazio a Traorè, mentre in attacco Raspadori dovrebbe essere confermato sulla destra nel tridente con Osimhen e (forse) Kvaratskhelia.

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