La reazione rabbiosa di Insigne contro i compagni e Gattuso nel finale di Sassuolo-Napoli
Un calcio ai pannelli pubblicitari. Il battibecco con il tecnico, Gattuso, che a fine match scaglia per terra la giacca. Urla qualcosa ai compagni di squadra per quell'ingenuità incredibile commessa in occasione del calcio di rigore che ha regalato il pareggio al Sassuolo. Lorenzo Insigne abbandona il campo del Mapei Stadium infuriato. Tira lontano una bottiglietta con un gesto di stizza. Cosa dice? Il labiale non è di semplice interpretazione. Secondo alcuni tifosi sembra si lasci sfuggire: "squadra di m…", altri ancora "spazza quella palla di m…", in riferimento forse a Bakayoko che se l'è fatta soffiare pur avendola tra i piedi. Il capitano bofonchia qualcosa, impreca. S'è dannato l'anima. Ha tenuto in piedi la squadra. E adesso fa fatica a mantenere la calma. La reazione rabbiosa non sfugge alle telecamere: la sua immagine spiega la delusione dei partenopei per un risultato (3-3) e una vittoria sfumati per un errore marchiano. Quei tre punti servivano come il pane per tenere viva la possibilità di avvicinarsi alla zona Champions. E il 24 azzurro ci aveva creduto. È l'ennesima occasione sprecata.
Il capitano sfoga tutta la propria amarezza per la beffa subita al 94°. Il Napoli era riuscito a raddrizzare e a ribaltare una partita che sembrava persa proprio grazie agli spunti del 24 azzurro. Sua la rete del momentaneo vantaggio annullata per fuorigioco nel primo tempo. Suoi i guizzi che nella ripresa regalano agli azzurri assist e un penalty trasformato con freddezza. Sembrava fatta, con il risultato fissato sul 2-3 la vittoria era a portata di mano dopo aver rischiato un ko pesante per i legni centrati dagli emiliani in quel momento sul 2-1.
Negli ultimi cinque minuti di una partita vietata ai deboli di cuore accade di tutto. Haraslin è croce e delizia del Sassuolo: prima commette un fallo su Di Lorenzo (Insigne trasforma il penalty del sorpasso) poi è bravo a indurre Manolas a un errore difficile da accettare per un calciatore della sua esperienza. L'ex centrale della Roma era subentrato a Maksimovic al 41° del secondo tempo, rientrando dall'infortunio e trasformando quella breve apparizione in un incubo. È sua la responsabilità sull'azione che porta all'assegnazione del tiro dal dischetto. Il greco si lascia sorprendere dall'avversario che, nei pressi della linea di fondo, lo salta ma viene spinto e va giù in area. Non era necessario contrastarlo in quel modo, bastava accompagnarne il movimento senza irruenza. Invece, l'ha combinata grossa. Bocche cucite nel dopo gara: il Napoli è in silenzio stampa.