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La rabbia del Sassuolo: “La Superlega può uccidere la Serie A, siamo stati presi in giro”

Prime reazioni del mondo calcistico italiano alla nascita della Super League. L’ad del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha commentato duramente la scelta dei club italiani di prendere parte alla competizione: “Siamo stati presi in giro. Chi comanda le società che hanno aderito alla Super League dovrebbe essere più onesto”.
A cura di Valerio Albertini
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Arrivano le prime reazioni dure sulla nascita della Super League dalle società di Serie A. In particolare, l'amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, non ha usato mezzi termini ai microfoni di Radio Rai:

Siamo stati presi in giro. Chi comanda le società che hanno aderito alla Super League dovrebbe essere più onesto. Questi sono pensieri che a noi non piacciono e che rischiano di uccidere la Serie A, si prospettano situazioni poco piacevoli. Fare calcio oggi ha le sue difficoltà: le grandi squadre hanno più perdite e il sistema deve essere cambiato, ma nello sport conta la meritocrazia. Qualche volta essere troppo avidi non è bello.

La situazione in Lega

Carnevali si sofferma anche sulla situazione in Lega, affermando come la nascita della nuova competizione fosse prevedibile:

Oggi ci sarà una riunione in Lega e spero che i diretti interessati ci facciano capire cosa hanno in mente. In Lega si discute su tutto: fondi di investimenti, diritti TV. Pochi giorni fa sette società hanno sfiduciato il presidente Paolo Dal Pino. Ora tutto ciò può essere spiegato, il fatto di aver perso diverso tempo prima di aderire ai fondi fa capire che un altro progetto era sul punto di nascere. È un'iniziativa che covava da tempo.

Le dichiarazioni di Carnevali saranno, con tutta probabilità, solo le prime ad arrivare dalle società del nostro campionato contro la nuova Super League. Ciò che si prospetta, è una battaglia tra le tre squadre italiane che dovrebbero prenderne parte (Juventus, Inter e Milan) e il resto dei club italiani. Gli scenari restano, al momento, imprevedibili e la riunione della Lega in programma oggi potrebbe aiutare a fare luce sulla vicenda.

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