La protesta di Thiago Motta per il rigore negato al Bologna: resta in silenzio durante l’intervista
L'episodio del possibile rigore non concesso al Bologna contro la Juventus è destinato a far discutere. Nel secondo tempo della partita Iling è stato protagonista di un contrasto con Ndoye non segnalato dall'arbitro che ha mandato su tutte le furie Thiago Motta e tutti i rossoblù.
Il penalty non concesso dall'arbitro Di Bello (che non è andato a bordo campo per la on-field-review) ha mandato in subbuglio tutta la panchina del Bologna, riversata in campo per protestare davanti a una decisione clamorosa. E il nervosismo si è protratto anche al rientro negli spogliatoi.
Durante l'intervista post partita concessa a DAZN Thiago Motta è rimasto completamente in silenzio al momento della domanda sull'episodio. Non una parola, una lamentela o un'accusa: il silenzio in questo caso vale molto più di mille discorsi e tutti sono rimasti di sasso davanti alla rifiuto dell'allenatore di commentare questa situazione che ha risposto soltanto con poche ma chiarissime smorfie.
In conferenza stampa si è lasciato sfuggire una frase alla domanda di un cronista che gli aveva chiesto del confronto con Di Bello: "Sono arrabbiato con me stesso, perché ho preso un giallo oggi. Devo evitare questa situazioni".
Il cartellino giallo è arrivato in seguito alla sua veemente protesta, seguita da quella di un suo collaboratore che ha preso addirittura un'espulsione. L'emittente infatti ha sottolineato la rabbia dell'allenatore al momento nel negato rigore, un'ingiustizia per come si era messa la partita.
Thiago Motta non ha contenuto la sua furia, tanto che si sarebbe avvicinato al direttore di gara per far valere le sue ragioni. "Questo lo dovevi fischiare subito, non avresti neanche bisogno del Var", avrebbe riferito a Di Bello che di tutta risposta gli ha sventolato un giallo costringendolo a ritornare sui suoi passi.