La protesta della Curva Sud contro i giocatori del Milan: “Vi lasceremo soli con la vostra vergogna”
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La sconfitta contro il Bologna ha alterato gli equilibri in casa Milan e ora la protesta della tifoseria è diventata più dura. I risultati delle ultime giornate lasciano molto a desiderare, la squadra è ottava in classifica e viene da due KO consecutivi: nessuno è contento, a cominciare dalla Curva Sud che ha deciso di farsi sentire contro l'intero club per mandare un messaggio chiarissimo.
In occasione della prossima partita in casa, domani contro la Lazio alle ore 20:45, il cuore pulsante del tifo rossonero lascerà il settore vuoto per i primi 15 minuti, un'iniziativa alla quale potrebbe partecipare tutto il pubblico di casa per dare seguito alla protesta che nelle ultime giornate si era espressa soltanto con cori e striscioni.
La protesta dei tifosi del Milan
Le direttive sono molto chiare e anche le motivazioni sono state spiegate all'interno di un lungo comunicato pubblicato sui social. La Curva Sud entrerà nello stadio soltanto dopo il 15′, lasciando il Milan senza il suo sostegno più importante per tutta la prima parte della partita. Ma è soltanto il primo passo, perché il cuore pulsante del tifo potrebbe decidere di disertare San Siro fino alla fine della stagione: "Domenica inizieremo a lasciarvi da soli entrando sugli spalti solo al 15º minuto, augurandoci che il resto dello stadio faccia altrettanto. Se non vedremo cambiamenti significativi nelle prestazioni e soprattutto nell’atteggiamento, arriveremo ad abbandonarvi totalmente, lasciandovi ‘soli con la vostra vergogna'".
Sono parole molto forti, frutto di risultati deludenti sotto tutti i punti di vista. In Champions League è arrivata la clamorosa eliminazione ai playoff contro il Feyenoord e ore tutte le speranze restano aggrappate alla Coppa Italia. Nel mirino della protesta ci sono tutti, dall'allenatore alla dirigenza: "I giocatori, sempre sostenuti in maniera incessante fino a giovedì, sono stati protagonisti di partite indecenti come a Zagabria, Rotterdam, Bologna e molte altre, raddrizzate solo nel finale grazie ad episodi, altrimenti oggi parleremmo di un bilancio ancora più pesante. Molti di loro, per prestazioni ed atteggiamenti hanno dimostrato di non essere degni di indossare la nostra maglia, nel silenzio più assoluto di una dirigenza compiacente e colpevolmente assente".