La profezia di Michael Owen si è avverata, “Il City non arriverà tra le prime 4”: a Manchester tremano
Chi si sorprende della crisi che sta attanagliando il Manchester City campione d'Inghilterra non ha mai sentito cosa ha detto Michael Owen in tempi non sospetti quando, ad agosto, a giochi ancora fermi tutti indicavano come la squadra di Pep Guardiola lanciata verso il bis in campionato. Oggi, si parla solo di un crollo verticale che non sembra conoscere un fondo, fatto di risultati mortificanti, un clima sempre più di incertezza e nessun rimedio all'orizzonte. Tutto previsto, però, dall'ex Golden Boy del calcio internazionale.
La "profezia" di Owen trasformatasi in incubo a occhi aperti per il Manchester City
Poche parole ma che oggi risuonano come una profezia e, per i tifosi del City, una maledizione: "Il Manchester City soffrirà, difficile che riuscirà a finire ancora tra i primi 4 in questa stagione". Oggi sono parole sulla bocca di tutti di fronte al clamoroso crollo della squadra di Pep Guardiola irriconoscibile sia in Premier League sia nelle Coppe per una stagione che a dicembre appare già compromessa. Ma se questa frase fosse stata pronunciata in piena estate mentre tutti a palla ferma osannavano l'ennesimo assolo degli azzurri di Manchester anche per quest'anno, allora tutto prende una piega diversa. E invece a dirla è stato Owen il 16 agosto: "Il titolo è nelle mani del Manchester City, ma penso che quest'anno potrebbe inciampare", aveva detto Owen lo scorso agosto mentre tutti lo davano per pazzo. "Erano molto forti quando dovevano esserlo e l’anno scorso hanno fatto un percorso incredibile, ma a un certo punto finiranno per fallire quest'anno".
I tre motivi per cui Owen non ha più creduto al City di Guardiola
Le motivazioni addotte da Owen sono state fondamentalmente tre: la fine del ciclo, i problemi con la giustizia e le avversarie più quotate. Sul primo fronte, l'ex attaccante della nazionale inglese è stato subito sul fronte di chi aveva chiaro in mente che l'effetto Guardiola fosse arrivato al suo epilogo, elemento che oggi per quasi tutti è ineluttabile. Secondo punto, i problemi con la giustizia – che stanno pesando psicologicamente sull'ambiente – per le accuse rivolte contro il club per cui è in attesa di giudizio che, in caso, di colpevolezza, potrebbe sancire una pesantissima penalizzazione e metterlo a rischio retrocessione. Terzo, le avversarie: Michael Owen aveva visto nell'Arsenal la principale pretendente al titolo insieme a Liverpool e Aston Villa: dopo 17 giornate i Gunners sono al terzo posto, a sei punti dai Reds che hanno una partita in meno e son primi.
Il crollo verticale del City: 9 sconfitte nelle ultime 12 partite
Michael Owen è stato il primo e l'unico a non credere nell'ennesimo "replay" degli Skyblues mentre tutti in pre stagione scommettevano su un'altra stagione entusiasmante di Guardiola e dei suoi. Invece, già dicembre, il City si lecca le ferite: solo un paio di giorni fa hanno subito un'altra sconfitta in Premier League per 2-1 contro l'Aston Villa, amplificando ancor più la propria crisi. Nelle ultime dodici partite, tra tutte le competizioni, il club di Manchester quattro volte campione inglese nonché difensore del titolo, ha ottenuto solo una vittoria, con ben nove sconfitte e due pareggi.