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La Procura FIGC apre indagine sul consigliere Blandini: “In Federcalcio sono drogati e ladri”

Il presidente della FIGC Gravina ha presentato un esposto in seguito alle parole lesive che sarebbero state proferite dal dirigente in un riunione tecnica.
A cura di Vito Lamorte
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Una nuova vicenda ha colpito la Federcalcio. La Procura della FIGC ha aperto un’indagine d’urgenza sul consigliere di Lega, Gaetano Blandini, che avrebbe pronunciato insulti nei confronti dei dirigenti della federazione in una riunione tecnica ieri. A riportare la notizia è l'agenzia ANSA.

Al presidente Gabriele Gravina è stato riferito che Blandini avrebbe detto “in federazione sono drogati e ladri”: su queste basi il numero uno della FIGC ha fatto un esposto alla Procura che ha immediatamente aperto l’inchiesta. Il consigliere era stato eletto con l’appoggio della cordata di Claudio Lotito. 

La Lega Serie A continua a non godere di un'atmosfera serena e dopo la mancata elezione del presidente, ecco un'altra vicenda che non farà di certo bene all’ambiente. Nelle scorse ore si è parlato molto di Lorenzo Casini, capo di Gabinetto del Ministero della cultura e uomo di fiducia del ministro Dario Franceschini, che starebbe sbaragliando la concorrenza per diventare il prossimo presidente della Lega. A riportare l'indiscrezione era stato il quotidiano Il Mattino, secondo sui il classe 1976 sarebbe stato presentato da Aurelio De Laurentiis, numero uno del Napoli, e sarebbe l’identikit perfetto per il prossimo presidente della Serie A.

Proprio Gaetano Blandini era stato al centro della partita, come candidato di Lotito e della corrente anti-Gravina, qualche settimana fa ma il direttore generale della SIAE non è riuscito a trovare i 14 voti per farsi eleggere a capo della Lega. Una candidatura naufragata nel giro di poco tempo.

Dopo l'elezione di Luca Percassi, ad dell'Atalanta, come vice presidente della Lega di Serie A non è mai stato trovato l'accordo per il successore del dimissionario Paolo Dal Pino. Dalla prossima seduta basterà la maggioranza semplice (11 voti) per un'eventuale elezione ma dopo il ritiro di Bonomi bisogna capire se il nome di Lorenzo Casini è davvero quello può arrivare in fondo o solo un'altra carta da ‘bruciare'.

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