La Procura federale indaga su Juric: l’allenatore del Torino rischia l’articolo 25
Il Torino di Ivan Juric sta portando avanti un campionato quasi da record: i 23 punti raggiunti dopo la vittoria per 1-0 sull'Empoli sono il secondo bottino di sempre nell'era dei tre punti quando si è arrivati alla 16sima giornata. Soltanto nella stagione 2016/17 la squadra granata seppe fare meglio, con i 25 punti portati a casa da Mihajlovic. Allora il Toro era ottavo, oggi è nono, con il quarto posto che vale la Champions – attualmente occupato dal Bologna – che dista solo cinque punti. Pensieri arditi su cui è ora calata un'ombra per l'apertura di un'indagine da parte della Procura federale circa il comportamento del tecnico Juric: si deve valutare se il 48enne croato abbia violato l'articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva.
I fatti messi sotto la lente d'ingrandimento dagli inquirenti della FIGC sono avvenuti lo scorso 9 novembre, quando sul piazzale del campo Filadelfia – centro di allenamento del Torino – una delegazione formata da una decina di ultras della squadra granata ottenne un incontro con Juric. Un faccia a faccia resosi necessario – dal loro punto di vista – dopo quanto accaduto tre giorni prima, in occasione del match interno vinto 2-1 sul Sassuolo.
In quella circostanza, al fischio finale della partita, Juric si era rivolto con un gestaccio verso la Curva Maratona: un dito medio in cui aveva sfogato tutta la sua amarezza per le proteste della tifoseria granata, cui non era andata giù l'eliminazione dalla Coppa Italia di qualche giorno prima per mano del Frosinone, un 2-1 ai supplementari che aveva lasciato scorie palesatesi poi durante il match col Sassuolo, quando la gara era rimasta in parità fino al 68′, risolta poi dalla rete decisiva di Vlasic.
Il gesto di Juric aveva dunque richiesto un incontro ravvicinato qualche giorno dopo per ‘chiarire' l'accaduto. "Un confronto utile, costruttivo. Per il bene del Toro…", avrebbe poi commentato al riguardo il tecnico croato. E tuttavia quel confronto costruttivo potrebbe aver violato l'articolo 25 del CGS, che al comma 9 recita: "Durante le gare o in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana".
In caso che il faccia a faccia tra Juric e gli ultras venga riconosciuto dalla Procura federale come rientrante in questa casistica, il Torino e la sua classifica non rischiano niente, visto che le sanzioni vanno soltanto dalla multa alla squalifica: "In caso di violazione del divieto si applicano le sanzioni di cui all’art. 9, comma 1, lett. e) o h). In ambito professionistico, unitamente alla sanzione di cui all'art. 9, comma 1, lettera e) o h) si applica la sanzione di cui all'art. 9, comma 1, lettera d) nelle seguenti misure: euro 20.000 per violazioni in ambito di Serie A; euro 8.000 per violazioni in ambito di Serie B; euro 4.000 per violazioni in ambito di Lega Pro".
Juric e i dirigenti del Torino sono già stati ascoltati dagli inviati della Procura FIGC, spiega La Stampa: nei prossimi giorni arriverà la decisione circa il deferimento del tecnico o l'archiviazione dell'indagine.