La Procura Federale apre un’inchiesta sulla rissa tra Lukaku e Ibrahimovic in Coppa Italia
Questa mattina la Procura Federale ha aperto ufficialmente un'inchiesta sulla rissa scoppiata tra Zlatan Ibrahimovic e Romelu Lukaku durante il derby di Coppa Italia. Il testa a testa, gli insulti ascoltati in diretta TV e le presunte minacce ("ti sparo in testa", avrebbe perfino urlato il belga) hanno caratterizzato quegli attimi di tensione a corredo della sfida successivamente vinta dai nerazzurri, qualificatisi per la semifinale contro la Juventus.
Per quell'episodio i due calciatori sono stati squalificati per una giornata ma restano ancora punti oscuri da analizzare considerata la gravità degli atti commessi. È anche per questa ragione che, nell'ambito dell'indagine il procuratore, Giuseppe Chiné, ha convocato l'arbitro Valeri. Il direttore di gara – che fu costretto ad abbandonare il rettangolo verde per infortunio, sostituito da Chiffi – sarà ascoltato con un intento preciso: raccogliere testimonianza diretta di quanto accaduto alla fine del primo tempo (e nell'intervallo, mentre le squadre rientravano nello spogliatoio) così da avere un quadro più dettagliato della situazione. L'obiettivo è chiarire "il perimetro delle sanzioni già inflitte ai due calciatori".
Cosa si sono detti in quei momenti Ibrahimovic e Lukaku è noto e ha alimentato il dibattito su quella gazzarra che non ha rappresentato un bello spot per il calcio italiano. Da "Ti prendo a schiaffi figlio di pu**ana", pronunciato da Lukaku, furibondo per la frase che gli era stata rivolta. Fino a "Vai a fare le tue stro**ate vudù, piccolo asino", le parole dello svedese. I club hanno preso le difese dei rispettivi calciatori: Paolo Maldini ha spiegato come Zlatan sia intervenuto per "difendere i compagni dall'aggressione immotivata dell'avversario"; Beppe Marotta ha replicato spiegando come "Lukaku non è affatto un calciatore aggressivo e tutti abbiano visto quelle immagini". Le tensioni del derby adesso di trasferiscono in tribunale.