La Procura di Torino ha pronto il rinvio a giudizio per Agnelli, la Juve si difende ancora
Il rinvio a giudizio del presidente, Andrea Agnelli, e di quasi tutte le altre persone indagate nell'inchiesta sui conti della Juventus è il prossimo passo della Procura di Torino. La richiesta è stata depositata in serata e oltre al massimo dirigente menziona anche Nedved, Paratici (adesso al Tottenham), Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Arrivabene, Roncaglio, Vellano, Boschetti e Grossi.
L'ennesimo scossone di una vicenda implosa con le dimissioni in blocco del Consiglio di Amministrazione: un "atto di responsabilità" come sostenuto da John Elkann (ad di Exor, la holding che controlla il club) ma che in realtà è stato interpretato quale tentativo di evitare che gli inquirenti chiedessero di nuovo la misura cautelare d'interdizione (inizialmente respinta dal gip). L'avrebbero motivata con il pericolo di reiterazione del reato per l'eventuale approvazione di un bilancio ulteriore da parte di un board finito sotto inchiesta.
Ecco perché la Procura rinuncia all'appello sulla mozione che era stata rigettata in precedenza e aveva come fondamento la tesi prefigurata dai pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello: ovvero che nel novero dei falsi in bilancio commessi nei tre esercizi inseriti nel filone d'indagine (dal 2019 al 2021) ci sarebbero circa 30 milioni di euro mai contabilizzati, di cui 19 sarebbero quelli da restituire a Cristiano Ronaldo per effetto della contestata ‘carta segreta' a corredo della manovra stipendi.
"Come ai tempi di Calciopoli", l'espressione usata da un dirigente intercettato al ristorante rimarcano la grande preoccupazione dei vertici bianconeri per il lato oscuro delle plusvalenze e degli accordi economici con i calciatori. La parole chiave sono due: "side letter", intese mai rese pubbliche che riguarderebbero non solo escamotage per spalmare gli ingaggi da corrispondere ai giocatori ma anche scritture private (non depositate in Lega) contenenti condizioni contrattuale nascoste anche ai revisori che sarebbero servite per evitare effetti contabili negativi nella gestione delle operazioni di mercato.
Ecco perché la naturale conseguenza di quella situazione fotografata dalle carte dell'inchiesta sarebbe stata un altolà da parte dei sindaci della Juventus: "Se portate in assemblea questo bilancio, dobbiamo andare in Procura", è stata la mossa che ha anticipato e, di fatto, messo il CdA spalle al muro. Non c'era altra scelta né per il presidente, Agnelli, né per gli altri consiglieri.
La difesa della Juve in 5 punti dopo le dimissioni del CdA
A circa due giorni di distanza la società ha affidato a una nota ufficiale la propria posizione relativamente alle contestazioni per la mancata iscrizione a bilancio di elementi debitori e scritture private tra club e giocatori.
A seguito dell’avvio del procedimento Consob di accertamento di presunte non-conformità contabili (luglio 2021), conclusosi in data 19 ottobre 2022, con gli esiti resi pubblici da Juventus con i due comunicati del 21 ottobre e 20 novembre 2022, e a seguito dell’acquisizione degli atti del fascicolo penale (a seguito della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari il 24 ottobre 2022), gli organi sociali di Juventus hanno proseguito il processo di rigorosa e scrupolosa valutazione di tutte le contestazioni contabili rivolte con riguardo ai bilanci di Juventus (2019/2020 e 2020/2021 e, a cascata, 2021/2022).
Sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili, il board di Juventus è pervenuto, con compattezza, alla conclusione unanime da parte dei nove consiglieri in carica alla data del 28 novembre 2022, che:
1. Il trattamento contabile adottato nei bilanci contestati rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili;
2. le contestazioni della Procura non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022;
3. infatti, la Procura afferma l’artificialità di plusvalenze e la fittizietà delle rinunce stipendi, mentre Consob contesta un valore considerevolmente minore di plusvalenze, peraltro senza menzione di falso in bilancio, e non contesta l’efficacia giuridica delle rinunce stipendi, né, con specifico riguardo alla c.d. “manovra stipendi” 2020/2021, la natura giuridicamente non-vincolante, delle c.d. scritture integrative in corso di negoziazione nell’aprile/maggio 2021;
4. la correzione dei bilanci (i.e. restatement), con il limitato profilo delle c.d. “manovre” stipendi 2020 e 2021 è stata decisa in via di adozione di una prospettiva di accentuata ed estrema prudenza e ha effetti contabili ritenuti, anche con l’ausilio di esperti indipendenti , di ordine non rilevante, in particolar modo sul patrimonio netto della Società al 30 giugno 2022;
5. Juventus confida, infine, che, proprio in ragione della ritenuta assenza di qualsivoglia alterazione dei bilanci contestati, le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata.
Le incertezze sul futuro, non ci saranno nuovi innesti di capitali
Cosa accadrà adesso? Ci saranno nuovi innesti di denaro attraverso ricapitalizzazioni? Le parole di John Elkan indicano la direzione. "La situazione è molto chiara, non ci saranno nuovi innesti di capitali. La Juventus avrà un nuovo consiglio di amministrazione presieduto da un professionista di qualità come Gianluca Ferrero, un valido direttore generale e un allenatore molto forte. Il calcio è un settore di valore e pensiamo che con gli ingredienti che ha Juventus abbia la capacità di diventare una società di valore ancora maggiore rispetto a quello che ha oggi".