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La prima volta del Caldiero Terme, tra sogno e realtà: “La Serie C è la nostra Champions League”

Caldiero fino a pochi mesi fa era conosciuto per le terme e per una battaglia persa da Napoleone Bonaparte ma ora fa parte della geografia del calcio italiano: a Fanpage.it il presidente Berti e il direttore sportivo Brutti raccontano il sogno di una piccola comunità del Veneto che si affaccia al calcio professionistico per la prima volta nella sua storia.
A cura di Vito Lamorte
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Caldiero è un comune italiano di quasi ottomila abitanti della provincia di Verona, in Veneto, e fino a pochi mesi fa era conosciuto per le terme, con le antiche vasche di origine romana (la Brentella e la Cavalla), e per la la ‘battaglia' omonima del 12 novembre 1796, che fu una delle poche vittorie riportate dagli austriaci contro l'esercito francese di Napoleone Bonaparte durante la campagna d'Italia del 1796-1797.

Dalla primavera del 2024, però, anche il mondo del calcio ha conosciuto questa società perché la squadra del presidente Filippo Berti ha conquistato la promozione in Serie C per la prima volta dopo 90 anni di storia. Fino ad alcuni anni fa  si riteneva che l'anno di nascita del calcio a Caldiero fosse il 1945, frutto anche di quel ritaglio di giornale del 18 ottobre 1945 che annunciava l'affiliazione alla federazione subito dopo la fine della seconda guerra mondiale; ma poi è stata scoperta una fotografia del 1940 che ritrae una formazione della squadra gialloverde al vecchio Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona, prima di un incontro valevole per la Coppa Arena. Dopo altri studi è arrivata la conferma che già nella stagione 1934-1935 il Caldiero partecipava al Campionato Liberi di Seconda Categoria.

Il presidente Berti e il ds Brutti raccontano il Caldiero

La società si è sempre barcamenata nelle divisioni dilettantistiche più basse fino all'arrivo del presidente Berti, che ha fatto cambiare passo al calcio nel piccolo centro veneto e dal 2004 è iniziata una scalata che dalla Prima Categoria ha portato il Caldiero a vincere il Girone B della Serie D, conquistando la promozione in Serie C grazie a 23 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte maturate in 38 giornate: una storia impensabile per chiunque.

Il presidente Filippo Berti a Fanpage.it ha parlato così di questa incredibile promozione e nuova avventura tra i pro: "È chiaro che noi rappresentiamo un paese di ottomila anime che era conosciuto solo per le terme. Abbiamo portato un po' di visibilità a Caldiero anche per il calcio. Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di arrivare fino a qui. In realtà abbiamo festeggiato anche poco, almeno noi dirigenti e membri della società, perché subito dopo la gioia ci siamo messo a lavorare per pianificare la prima stagione in C rivoluzionando tutta la parte amministrativa e a breve partiranno anche i lavori allo stadio. Abbiamo avuto poco tempo per goderci il traguardo raggiunto".

Al momento la squadra di mister Soave gioca allo stadio Gavagnin-Nocin di Verona finché non saranno ultimati i lavori dello stadio Mario Berti di Caldiero.

Fabio Brutti, direttore sportivo ed ex calciatore del Caldiero, ha riassunto così il passaggio in Lega Pro del Caldiero: "Per noi fare la Serie C è qualcosa di incredibile e respiriamo un grande entusiasmo in tutto l'ambiente. Io che ho giocato qui, e penso ai miei inizi, dico che è qualcosa di impensabile. Vuol dire aver fatto qualcosa di straordinario grazie al lavoro di tante persone e all'organizzazione della società. La realizzazione di un sogno, ecco: posso dire che il Caldiero tra i professionisti è un sogno che si realizza".

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A Caldiero si sono subito resi conto che non c'era tempo da perdere dopo la matematica promozione e queste parole del presidente ne sono una conferma: "Già il passaggio tra Eccellenza a Serie D era stato importante ma non è stato così complesso come quello ai professionisti. Abbiamo fatto tante di quelle cose che alcune le ho anche dimenticate (ride, ndr). Scherzi a parte, dalla parte contrattualistica alla formazione della rosa fino alla gestione che Lega Pro ti impone sono cose inimmaginabili fino a qualche mese fa per noi".

Anche in merito alla costruzione della rosa il DS Brutti ci racconta un po' qual è la filosofia che il club ha voluto privilegiare: "Tra D e C cambia tutto sia per le figure che vai ad aggiungere, sia per la preparazione di una partita che nella formazione della rosa. Su quest'ultimo punto posso dire che noi ci siamo mossi su giovani di prospettiva e di proprietà. Abbiamo cercato questo tipo di profili con molti giovani e pochi pezzi dalla C, cercando di migliorare la rosa di concerto col mister soprattutto battendo su alcune caratteristiche come la fisicità e la tenuta atletica. Abbiamo lavorato su alcuni concetti generali per affrontare la nuova categoria ma puntiamo alla crescita di tutti nel percorso che ci vedrà tutti insieme protagonisti".

Il direttore sportivo Brutti e il presidente Berti.
Il direttore sportivo Brutti e il presidente Berti.

Caldiero Terme, tra presente e futuro: gli obiettivi

Il Caldiero Terme ha iniziato il torneo in maniera sorprendente, battendo due big come Triestine e Pro Vercelli, ma nelle partite successive sono arrivate delle sconfitte che hanno fatto tornare tutti con i piedi per terra. Se i tifosi hanno spazi e tempi per sognare, lo stesso non si può dire per la società che deve essere sempre realista.

In merito all'obiettivo stagionale del club veneto al primo anno tra i pro il presidente Berti ha detto che "il primo obiettivo nostro è quello di stare fuori dalla zona salvezza, ci piacerebbe navigare in quella zona tra play-off e play-out" e il direttore sportivo Brutti ha confermato: "L'obiettivo è salvare la categoria. Possiamo fare una battuta e dire che la Serie C è un po' la nostra Champions League".

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