La prima notte in galera di Ferrero: “Non ha neanche i vestiti, ha la pressione alta ed epistassi”
Massimo Ferrero è da ieri imprigionato nel carcere milanese di San Vittore, dopo essere stato arrestato con le accuse di reati societari e bancarotta fraudolenta per vicende che non riguardano la Sampdoria – club di cui era presidente fino alle dimissioni di qualche ora fa – ma concernono il fallimento di alcune sue società calabresi. Il 70enne imprenditore e produttore cinematografico romano dovrà ora difendersi dalle accuse contenute nella lunghissima ordinanza di custodia cautelare che lo ha portato in prigione, un faldone dove sono presenti anche parecchie intercettazioni che dimostrano come Ferrero facesse conto proprio sulla Samp come ‘paracadute' per saldare – in senso letterale – gli acrobatici conti delle sue aziende.
La sua attuale condizione di carcerato è descritta con toni preoccupati dal suo avvocato Giuseppina Tenga ai microfoni di Radio Punto Show: "Ferrero in questo momento è in carcere a Milano, il che mi lascia perplessa, dal momento che oggi e domani a Milano è festa e quindi è molto complicato anche parlargli telefonicamente. Non me ne intendo di calcio, ma so che il presidente stava trattando con Stankovic per farlo diventare il nuovo allenatore della Sampdoria. Ecco perché al momento dell’arresto si trovava a Milano. Come sta fisicamente? Ho saputo che non è in buone condizioni di salute, ma, malgrado ciò, è stato condotto in carcere. Ha la pressione alta ed epistassi. Al momento non ha neanche i vestiti, speriamo che facciano entrare in carcere almeno una cambiata".
Il legale del produttore si sofferma poi sul lato processuale della storia: "I fatti riguardano attività private di Ferrero del 2003, con i fallimenti avvenuti nel 2017. Non discuto il provvedimento, ma il modo in cui si è svolta la vicenda. Evidentemente Ferrero dà fastidio a qualcuno. La Sampdoria non c’entra nulla, formalmente è costretto a dimettersi perché dal carcere, ovviamente, non può occuparsi di una società sportiva. I prossimi passi? Ci sarà l’interrogatorio di garanzia nei prossimi cinque giorni, poi ci sarà il nostro ricorso al Tribunale di Catanzaro". L'obiettivo nell'immediato è far uscire al più presto Ferrero da San Vittore, per portarlo quanto meno ai domiciliari come la figlia Vanessa e il nipote Giorgio, anche loro indagati nella medesima inchiesta della Procura di Paola.