La Premier League è il campionato più bello del mondo, ma snobba i calciatori italiani
Nel weekend inizia la Premier League, che ormai da decenni è il campionato più bello e competitivo del mondo. Questo titolo un tempo apparteneva alla Serie A, che poteva vantare i migliori calciatori del pianeta. Ma ormai il calcio italiano, nonostante il successo agli Europei, vive da tempo una fase di declino, e la conferma di ciò è data proprio dal movimento calcistico inglese che punta su campioni veri e snobba i calciatori italiani, ma non gli allenatori – Conte guida gli Spurs ed è uno dei tanti che ha trionfato dal 2010 in poi.
La Premier League è l'unico campionato al mondo in cui realmente tante squadre hanno la possibilità di vincere qualcosa di importante. Manchester City e Liverpool hanno dominato le ultime stagioni, con un gioco splendido, giocatori formidabili e due allenatori che fanno già parte della storia del calcio, da tempo: Klopp e Guardiola. Il City ha vinto quattro degli ultimi cinque campionati, i Reds hanno conquistato l'altro, ma in compenso in questo lasso di tempo hanno conquistato tutti i trofei possibili, l'ultimo la Community Shield.
Il Chelsea è un filo dietro, perché ha uno stile di gioco che a tratti è più farraginoso e considerato che servono oltre 90 punti per vincere il titolo un pareggio casalingo equivale a una mezza sconfitta. Poi formano un bel terzetto il Tottenham di Antonio Conte, ricco di campioni e rinforzatosi tanto sul mercato, l'Arsenal, che pare aver trovato la quadratura con un paio di colpi importanti, e il Manchester United, che è sempre alle prese con il futuro di Cristiano Ronaldo ma che ha soprattutto puntato su un tecnico di valore come Erik ten Hag, che proverà a ricopiare il modello Ajax a Old Trafford.
Poi ci sono una serie di squadre ambiziose che proveranno a inserirsi per un posto in Europa, a cominciare dal West Ham che con Moyes prima ha ottenuto una salvezza incredibile e poi si è qualificata per due volte per le coppe europee. Ma oltre agli Hammers sperano nel colpo grosso anche il Wolverhampton, squadra ostica per tutti, e soprattutto l'ambizioso e ricco Newcastle, che grande oculatezza e tanta intelligenza sta migliorando la rosa di Eddie Howe.
Ma la bellezza della Premier League è data anche da quelle squadre che hanno come obiettivo massimo la salvezza, ma che sono pronte a battere chiunque, pure perché hanno allenatori di livello e giocatori importanti in rosa, si pensi per esempio all'Aston Villa guidato da Gerrard che in porta ha Martinez, che difenderà i pali dell'Argentina ai Mondiali. E quest'anno tra le grandi c'è anche il Nottingham Forest, una delle squadre mitiche.
Snocciolare l'elenco dei campioni della Premier League è quasi stucchevole. Basta citare, oltre a Ronaldo, Haaland, i portieri Alisson ed Ederson, le stelle della nazionale inglese come Kane, Alexander-Arnold, Sterling, il neo-acquisto del Chelsea Koulibaly. E ovviamente come dimenticare Salah, che sta scrivendo la storia del Liverpool, De Bruyne, premiato più volte come miglior giocatore del campionato.
Dimenticare qualcuno è troppo facile. Giocatori pescati da ogni angolo del mondo, ma pochissimo dall'Italia. Il mercato è ancora in corso, e qualcosa potrebbe cambiare, ma intanto il dato è tremendo per il nostro pallone. Perché il tricolore in Premier League svetta solo al Chelsea con Jorginho, che è uno degli intoccabili, e al West Ham che ha aggiunto in rosa Scamacca e che da anni ha il difensore Ogbonna. Poi tecnicamente ci sono anche Emerson Palmieri e Cutrone, che però potrebbero cambiare aria in questo mese di agosto.
Proprio l'esiguo numero di ‘italiani' fa capire quanto sia poco considerato il calcio italiano, basta pensare a quanto spendono le società inglesi hanno grandi possibilità economiche e che pescano da ogni angolo del mondo e che in questo momento storico raramente puntano su calciatori italiani, mentre quelli della Serie A fanno sempre gola, basta pensare pure ai colpi Kulusevski e Perisic, di questo 2022.