La polizia del Qatar blocca i tifosi inglesi vestiti da “Crociati” ai Mondiali: sono offensivi
Liberi sì, ma non del tutto. I tifosi ai Mondiali in Qatar, veri o presunti che siano, si stanno confrontando ogni giorno con le regole e le leggi di uno Stato che da subito ha evidenziato una ‘tolleranza zero' nei confronti di chi non si conforma allo status quo presente, che possa essere condiviso o meno. Così, quasi ogni giorno si registrano storie legate al mondo degli appassionati del pallone che devono fare i conti con restrizioni, divieti e imposizioni, più o meno stringenti.
Mentre si susseguono le partite in programma con risultati anche a sorpresa, l'attenzione continua ad essere rivolta anche e soprattutto a ciò che accade attorno allo spettacolo del rettangolo verde e dove si registrano storie anche particolari, soprattutto a cospetto delle tifoserie più calde, caratteristiche e storicamente in difficoltà ad accettare limitazioni di qualsiasi tipologia, come gli inglesi che tornano a far parlare di sè. Non per le intemperanze dei famigerati hooligans, bensì per una serie di comportamenti che hanno messo sotto pressione gli organi di controllo qatarioti nel far rispettare le regole vigenti.
Così, se da un lato è scattata la ricerca alla bevanda alcoolica, proibita in Qatar malgrado gli accordi commerciali stipulati in tempi non sospetti, dall'altro è aumentato il controllo anche al vestiario indossato dai tifosi che deve seguire canoni ben precisi. Banditi dagli stadi tutti i riferimenti che possano essere collegati al supporto alla causa LGTBQ+ e che richiamino colori arcobaleno, sul medesimo principio che ha spinto la FIFA a punire eventuali fasce da capitano non consone alle direttive imposte. Ma non solo: a farne le spese in questi giorni sono stati anche altri tipi di indumenti che i tifosi pensavano potessero venire identificati come innocui.
E così è capitato, guarda caso proprio ai tifosi inglesi, di venire fermati all'entrata dello stadio per indossare indumenti considerati quantomeno "sconvenienti", come i costumi da crociato. L'abbigliamento, completo di spade e croci, è infatti ritenuto altamente offensivo per via della storia che porta con sè, ovvero fatta di massacri, violenze e di occupazione delle forze cristiane verso le terre e le culture arabe. Così, diversi tifosi anglosassoni che pensavano di presentarsi in modo scanzonato ad assistere le partite sono stati respinti dalle forze dell'ordine agli ingressi. Senza se e senza ma: per loro lo stadio è rimasto off limits.