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La partita mostruosa di Pepe contro la Juventus: a 38 anni decisivo con un solo fallo in 120′

‘Master class’ difensiva di Pepe a Torino. Il difensore centrale portoghese è stato protagonista di una prova incredibile, a tratti sontuosa, nella sconfitta del Porto a Torino contro la Juventus per 3-2 che, però, è valsa la qualificazione ai quarti di finale della Champions League per i lusitani di Sergio Conceiçao.
A cura di Vito Lamorte
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L'eroe indiscusso della qualificazione ai quarti di Champions League del Porto ai danni della Juventus è stato, senza ombra di dubbio, Képler Laveran Lima Ferreira meglio noto come Pepe. Il capitano dei portoghesi ha giocato una gara sontuosa all'Allianz Stadium e ha aiutato la sua squadra sia dal punto di vista tecnico, con chiusure e giocate difensive eccelse, che mentale, visto che da vero leader ha tenuto alta la concentrazione di tutto il suo gruppo per 120′. L'ex difensore del Real Madrid è stato il migliore in campo a Torino e a certificarlo sono i numeri: 8 palloni recuperati, 100% di duelli aerei vinti, 12 rinvii di testa, 2 contrasti effettuati, 2 tiri bloccati. Una prestazione monumentale quella di Pepe contro il suo amico Cristiano Ronaldo e Alvaro Morata.

Il difensore del Porto a 38 anni ieri sera ha guidato il reparto con leadership e grande intelligenza, andando anche contro ad un problema fisico che ad un certo punto sembrava dovesse costargli la sostituzione. Pepe ha effettivamente "chiamato il cambio" ma dopo aver indossato una fascia elastica alla coscia è riuscito a portare la termine la gara.

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Se il simbolo della serata italiana del Porto è Sergio Oliveira per la doppietta fondamentale che ha permesso il passaggio ai quarti di Champions League, il difensore centrale si è caricato la squadra sulle spalle dopo la sciagurata espulsione di Taremi e ha lottato su ogni pallone che passava dalle sue parti come se fosse l'ultimo. L'esempio lampante potrebbe essere quella chiusura su Federico Chiesa, quando a porta vuota la palla è finita sul palo e lui l'ha calciata in angolo: mai nulla per scontato, sempre grande concentrazione e tutta l'esperienza al servizio dei compagni. Un vero leader.

Spesso e volentieri Pepe nel corso della sua carriera si è fatto notare per comportamenti poco sportivi e per reazioni che nulla avevano a che vedere con il rettangolo verde ma le sue qualità calcistiche non sono mai state in discussione e la "master class" di ieri sera a Torino ne è la riprova.

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