La palla va sempre in calcio d’angolo, giocatori senza vergogna: sono pagati dagli scommettitori
In Brasile è esploso uno scandalo legato alle scommesse che coinvolge almeno 11 partite giocate nel calcio paulista. Si tratta di gare disputate nelle serie minori, dove gli stipendi sono bassi ed è dunque facile convincere i calciatori a mettersi a libro paga degli scommettitori in cambio di cifre che altrimenti non vedrebbero mai. In particolare, una partita giocata dal Batatais contro il XV de Jaú è saltata all'occhio degli investigatori per alcune giocate davvero assurde messe in atto dai giocatori del Batatais (la squadra incriminata in questo caso).
Già dopo soli tre minuti dall'inizio del match è cominciata la serie di anomalie: il XV de Jaú ha attaccato da sinistra, la palla è stata crossata verso l'area piccola del Batatais e il difensore Everton invece di respingere verso il centrocampo ha preferito fare una mossa insolita e spedire la sfera in calcio d'angolo. È stato il primo di 11 corner concessi nel solo primo tempo, la gran parte dei quali con decisioni assolutamente illogiche e rinvii sbilenchi.
L'insistenza dei giocatori del Batatais nel giocare la palla verso la propria linea di fondo quando sarebbero state possibili altre azioni più logiche e vantaggiose ha dunque sollevato il sospetto che in quel match valido per la quarta divisione paulista le cose non fossero andate così per semplici carenze tecniche nei fondamentali. Il sospetto che la partita, giocata nel giugno di quest'anno, potesse essere stata truccata ha indotto il presidente del Batatais, Reginaldo Barbo, a licenziare sette giocatori e lo staff tecnico.
"È meglio giocare con la squadra giovanile che continuare a permettere loro di fare soldi con la manipolazione dei risultati", ha detto il numero uno del club. Secondo la sua testimonianza, tutti i calciatori accusati hanno firmato le loro dimissioni senza replicare, tranne il centrocampista Ronildo Barbosa Silva, che invece ha protestato. In una conversazione con l'allenatore, registrata senza che il giocatore ne fosse a conoscenza, Ronildo ha ammesso di essere stato invitato dai compagni a partecipare a una combine per favorire alcuni scommettitori.
Gli era stato promesso un pagamento di 2.500 real brasiliani, pari a 450 euro, per raggiungere un numero di calci d'angolo precedentemente definito: l'importo è il doppio dello stipendio che riceve dal club. Sostiene di averlo rifiutato. Nell'audio Ronildo dice che a causa del rifiuto è stato tagliato dalla squadra che si è recata a Jaú per la partita, nonostante fosse stato schierato tra i titolari negli allenamenti in settimana (aveva giocato dal 1′ nella partita precedente contro il São-Carlense).
Gli altri sei giocatori del Batatais, Everton Fernandes, Wagner Leite, David Ciderlan, Lucivaldo da Silva, Vitor Igor Barreto e José Carlos Filho, hanno lasciato il club e sono diventati oggetto di indagini. Dal canto loro negano il crimine, anche se le immagini sono impietose. Ma la partita in cui il XV de Jaú ha battuto 4-1 il Batatais, che è emersa all'attenzione per l'evidenza delle giocate assurde, non è l'unica gara sospetta nella regione di San Paolo, dove dal novembre dello scorso anno sono state aperte almeno 11 indagini per fare luce su possibili frodi. L'elemento in comune è che si tratta di match di campionati minori con poca visibilità, dove dunque è più facile nascondere le truffe tra le pieghe della partita, a meno di non farlo in modo così eclatante come il Batatais.
Tornei in cui il contraccolpo mediatico è minore e in cui i calciatori ricevono un salario davvero minimo, terreno fertile per le bande di scommettitori che li avvicinano per reclutarli. A differenza di parecchi anni fa, non si tarocca quasi mai il risultato finale, che è l'evento ovviamente più visibile del match, ma si favoriscono puntate su situazioni meno evidenti e più facili da ‘aggiustare', come i cartellini gialli e i calci d'angolo. Una piaga con cui il Brasile si trova a che fare in maniera preoccupante.