La Palestina fa l’impresa e vola agli ottavi di Coppa d’Asia: “Meritiamo di essere qui”
La Coppa d'Asia sta regalando storie dall'alto contenuto emozionale. Perché dopo la Siria ha ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale anche la Palestina, terra martoriata da mesi dalla guerra. Il successo per 3-0 su Hong Kong ha dato la certezza del ripescaggio ai palestinesi, che nei prossimi giorni per la prima volta giocheranno un match da dentro o fuori in questa competizione.
In un girone complicato la Palestina puntava comunque alla qualificazione. Dopo il ko iniziale con l'Iran e il pari con gli Emirati c'era Hong Kong da sfidare. A Doha la partita è stata senza storia. Il risultato finale è stato 3-0. Un punteggio che poteva essere ancora più rotondo, considerati i 19 tiri verso la porta e i 7 verso lo specchio. La doppietta di Dabbagh e il gol del 2002 Qunbar sono stati determinanti, se non ci fosse stato il rigore di Al Ghassani allo scadere di Iran-Emirati la festa sarebbe stata doppia perché sarebbe arrivato il secondo posto nel girone, che avrebbe garantito un posizionamento in tabellone migliore.
Ma ovviamente va bene così. La Palestina per la terza volta gioca la Coppa d'Asia e per la prima ha superato il girone. Con il terzo posto affronterà una squadra che ha vinto il girone, e cascherà male in ogni caso: probabile il Qatar padrone di casa e campione in carica, alternativa l'Australia, una delle favorite. Agli ottavi ci si penserà poi, di sicuro c'è una gioia enorme che la Palestina dà al suo popolo che sta soffrendo per le atrocità causate dalla guerra tra Israele e Hamas.
Il bomber Dabbagh, che gioca in Belgio con lo Charleroi, materialmente è l'eroe. Ma in realtà lo sono tutti. Al termine della partita ‘I Leoni di Canaan' si sono abbracciati e molti di loro sono scoppiati a piangere. Il capitano Musab Al-Battat ha dedicato il passaggio del turno al popolo palestinese: "La speranza è che quello che stiamo vivendo ci spinga a fare sempre meglio, vogliamo ottenere ciò che la nostra gente merita".
Il capitano poi ha aggiunto: "Il fatto che ci siamo ripresi nel torneo in questo modo la dice lunga sulla nostra determinazione, fiducia in noi stesse e fede in Dio. Volevamo trasmettere al mondo il messaggio che abbiamo il diritto di partecipare a tutti i principali tornei di calcio, e non solo per il gusto di partecipare, ma per mostrare le nostre capacità. Meritiamo di essere qui".