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La nuova vita di Subotic, non c’è più spazio per il calcio: ha venduto tutto, salva centinaie di vite

L’ex difensore del Borussia Dortmund e della Serbia Neven Subotic, ha deciso di rinunciare ai soldi per dedicarsi ad aiutare le popolazioni dell’Africa.
A cura di Marco Beltrami
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Neven Subotic ha realizzato tutti i suoi sogni grazie al calcio, eppure c'era qualcosa che non andava nella sua vita. L'ex difensore del Borussia Dortmund e della nazionale serba, protagonista di una carriera importante, ha deciso di lasciare la scena sportiva dopo il ritiro per dedicarsi al lavoro umanitario.

Il suo nome è tornato d'attualità grazie ad un incontro casuale durante gli Europei tra un giornalista slovacco e lo stesso Subotic, a Dortmund in metropolitana. Neven infatti ha deciso anche di vendere tutte le sue auto e i beni di lusso.

Neven Subotic dal calcio, alla rinuncia a tutto per una nuova vita

Fino al 2021 Subotic ha dedicato tutta la sua esistenza al calcio, vestendo le casacche di Magonza, Colonia, Saint-Etienne, Denizlispor, ma soprattutto Borussia Dortmund e Serbia. Considerato all’epoca come uno dei difensori più competitivi e completi d’Europa, Subotic, ha conquistato due campionati tedeschi, una Coppa di Germania e una Supercoppa, raggiungendo anche una finale di Champions.

Subotic dice addio al calcio per aiutare i poveri in Africa

Due anni fa però ecco il ritiro, per cambiare radicalmente vita. Questo infatti dopo aver partecipato ai Mondiali 2010 in Sudafrica con la sua nazionale, e aver visto con i propri occhi la povertà dominante in quei Paesi. Per questo Subotic si è dedicato anima e corpo alla fondazione umanitaria, che aveva fondato nel 2012 per aiutare le persone dell'Africa orientale che non hanno accesso all'acqua potabile.

Grazie alla sua attività Subotic salva la vita di centinaia di persone, costruendo pozzi e aiutando le popolazioni africane. Per questo ha ricevuto anche il "nastro d'oro", onorificenza relativa ad interventi umanitari. Un plauso per i suoi sacrifici, passati anche attraverso la vendita appunto di auto e altri preziosi, con donazioni enormi.

Parlando della sua attività Subotic ha spiegato: "Amavo il calcio come gioco, ora non mi interessa più perché è un business, questi trasferimenti sono malati. Ci sono molte cose a cui ho consapevolmente rinunciato nella mia vita. Avevo diverse macchine, una casa con un grande giardino. Ma ad un certo punto ho capito che tutto ciò mi dà fastidio. Che è un'illusione. Ho venduto la mia casa e la mia macchina e questa libertà è fantastica per me. Adesso è un mio vantaggio avere il meno possibile. E da allora posso indirizzare liberamente i miei pensieri verso cose molto più importanti".

Tutto è legato anche alla sua esperienza di vita: "Durante la guerra in Jugoslavia la mia famiglia fuggì in Germania. Tutto il denaro guadagnato qui veniva rimandato in Jugoslavia, alla gente delle zone dilaniate dalla guerra. Ho visto i miei genitori fare questo ogni giorno. Non avevamo molto, anche rispetto alle persone intorno a noi, avevamo il minimo, ma… Non eravamo insoddisfatti, infelici o qualcosa del genere. Le radici della mia difesa vengono da lì".

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