La nuova vita da esiliato di Sancho allo United: deve chiudere la porta a chiave quando si cambia
Che fine ha fatto Jadon Sancho? L'attaccante inglese è sparito dai radar al Manchester United, con il suo nome tornato d'attualità negli ultimi giorni solo per le indiscrezioni di mercato relative al suo futuro (si è parlato anche di un interesse della Juventus). Un futuro che difficilmente sarà ancora all'Old Trafford dopo la rottura con il manager ten Hag. È stato infatti proprio l'olandese a metterlo fuori rosa, con l'ok dei vertici del club dopo il botta e risposta di qualche mese fa. Nelle ultime ore sono spuntati alcuni retroscena sulla "nuova vita" di Sancho allo United dopo l'esclusione.
È costata caro all'ex Borussia Dortmund la risposta piccata al suo allenatore che dopo l'esclusione dal match contro l'Arsenal aveva fatto riferimento alle sue carenze nelle "prestazioni in allenamento". Sancho sui social aveva sbottato: "Per favore, non credete a tutto ciò che leggete! Non permetterò alle persone di dire cose completamente false, ho svolto veramente bene gli allenamenti questa settimana. Io credo che ci siano altre motivi dietro a questa faccenda dei quali non parlerò, ma sono stato per molto tempo un capro espiatorio, il che non è giusto! Tutto quello che voglio fare è giocare a calcio con il sorriso sulle labbra e contribuire alla mia squadra. Rispetto tutte le decisioni prese dallo staff tecnico, gioco con giocatori fantastici e sono grato di farlo, so che ogni settimana è una sfida".
Da allora Sancho non solo non ha più visto né il campo, né tantomeno la panchina ma è stato fatto fuori dalla prima squadra del Manchester United. Sin dai primi di ottobre al giocatore è consentito solo di allenarsi presso le strutture riservate ai ragazzi delle Giovanili, senza alcun punto di contatto dunque con quella squadra di cui era uno dei giocatori più rappresentativi, in virtù di un investimento di circa 73 milioni di sterline. Lavora da solo dunque presso il centro sportivo dello United con il sostegno di un preparatore, ma non solo: il 23enne non può interagire con i suoi compagni e nemmeno mangiare con loro.
Inoltre come svelato da Sportsmail il ragazzo non può nemmeno confrontarsi anche con i giocatori delle rappresentative giovanili del Manchester United. Per questo quando arriva nello spogliatoio deve restare da solo, e chiudere a chiave la porta. Insomma una serie di misure drastiche che possono cadere solo in un caso: Sancho deve chiedere scusa a ten Hag e farlo in maniera sincera.
Il fatto però che sia passato del tempo da quando c'è stata la rottura tra i due non fa presagire segnali distensivi all'orizzonte con buona pace dei consigli dei compagni di squadra e anche di alcuni dirigenti nelle ultime sei settimane e mezzo. Come potrebbe risolversi dunque la questione? Con un addio a gennaio: il Manchester United è pronto ad ascoltare tutte le richieste e a valutarle.