La notte d’estate in cui la carriera di Cristiano Ronaldo è cambiata per sempre
In un'afosa serata portoghese dell'ormai lontano 2003 la carriera e la vita di Cristiano Ronaldo sono cambiate per sempre. Quel ragazzino 18enne che all'epoca vestiva la casacca dello Sporting Lisbona fece letteralmente ammattire da solo il Manchester United, nell'amichevole programmata per l'inaugurazione dello stadio José Alvalade. Al termine del primo tempo Sir Alex Ferguson chiamò il suo Amministratore delegato invitandolo ad accelerare i tempi per chiudere il discorso per l'acquisto di quel giovane talento, che era già finito nel mirino di numerosi top club. Iniziò così la lunga e vincente storia di quello che è diventato poi CR7.
Quando il Manchester United mise nel mirino il giovanissimo Cristiano Ronaldo
L'estate 2003-2004 fu particolare per lo United, alle prese con un vero e proprio restyling. Dopo l’addio a Beckham e Veron, i Red Devils avevano fallito l’assalto a Ronaldinho. Il club a quel punto decise di puntare su un ragazzino portoghese, finito già sul taccuino nella stagione precedente quando il braccio destro di Ferguson, ovvero Carlos Queiroz, lo aveva segnalato. Jim Ryan, vice di Sir Alex, fu subito stregato da quel talento e infatti invitò il manager a non perdere tempo: "Se fossi in te mi sbrigherei a contattare la società. Ha diciassette anni, ci saranno presto altre squadre interessate a lui". Il matrimonio era dietro l'angolo, visto che lo United voleva Ronaldo, e Ronaldo (e il suo agente Mendes) vedevano lo United e la Premier come lo step migliore per il proprio percorso di crescita. A giocare a favore del sì c'era anche l'abilità di Ferguson nella formazione e maturazione dei giovani talenti.
La partita e la notte in cui la carriera e la vita di Cristiano Ronaldo cambiarono per sempre
L'operazione era ben avviata, con buona pace dei tanti altri top club interessati a Cristiano Ronaldo, tra cui anche il Real Madrid (e la Juventus). Gli unici dubbi erano quelli relativi, alla formula dell'acquisto, con la possibilità magari di lasciare il giocatore un altra stagione in prestito allo Sporting per permettergli di farsi ulteriormente le ossa. Di questo si parlava nei ripetuti incontri tra Ferguson, Mendes e i dirigenti del club lusitano, ripetuti fino al 6 agosto del 2003. In quella data andò in scena in terra lusitana un'amichevole tra lo Sporting Lisbona e il Manchester United. Il verdetto del campo sciolse tutti i "dubbi" sulle potenzialità di Cristiano Ronaldo e a Ferguson bastarono solo 45′ per piazzare l'affondo per il suo acquisto.
Cristiano Ronaldo fece ammattire lo United nell'amichevole con lo Sporting Lisbona
Nella notte dell'Alvalade, Cristiano Ronaldo si prese la scena con una partita sontuosa. Schierato come esterno offensivo, con il numero 28 sulle spalle, già in quell'occasione dimostrò di non accusare il peso della pressione di dover dimostrare tutto il suo valore contro quella che sarebbe potuta essere la squadra del suo futuro. Finte, giocate, numeri e temperamento per Ronaldo letteralmente immarcabile. In una partita, il ragazzo mise in mostra quasi tutto il suo repertorio, mandando in confusione il suo marcatore O'Shea, che fu costretto addirittura a chiedere il cambio a mister Ferguson. Il duttile difensore irlandese più volte spronato da Ferguson in campo (‘C***** Santo, John! Marcalo più stretto'), alzò bandiera bianca all'intervallo: "Quel tizio è incredibile. Non riesco a stargli dietro". Una sorpresa enorme per tutti i giocatori dello United che erano stati avvisati dal loro allenatore nel pre-partita: "Oh, ragazzi, e un'ultima cosa: hanno una giovane ala di talento – raccontò poi l'ex difensore Lynch State attenti a lui, OK? È forte e agile. È abbastanza bravo".
Ferguson nell'intervallo di Sporting-Manchester United acquistò Ronaldo
Mentre dunque lo spaesato O'Shea si riposava nello spogliatoio, Alex Ferguson all'intervallo di quell'amichevole non perse tempo per chiamare il suo amministratore delegato Peter Kenyon. Quest'ultimo ai microfoni del Daily Telegraph anni dopo ha raccontato il contenuto di quella chiamata: "A metà tempo mi ha detto ‘Piuttosto che lasciarlo [Ronaldo] qui, possiamo portarlo a casa per favore?' Quindi la squadra è partita il giorno successivo e io sono rimasta per farlo. È qui che Alex è stato assolutamente fantastico. Ha "venduto" il Manchester United meglio di chiunque altro. Non ha mai promesso troppo, ma ha fatto sì che le persone volessero essere lì ". E lo stesso tecnico poi parlò così di quella trattativa: "Gli dissi ‘Benvenuto a Manchester, Cristiano. Non me ne vado senza averti fatto firmare'. È stata una rivelazione. L’esperienza più entusiasmante ed elettrizzante della mia carriera da tecnico".
Come reagirono i giocatori del Manchester United all'acquisto di Cristiano Ronaldo
E l'acquisto di Cristiano Ronaldo scatenò l'entusiasmo dei giocatori del Manchester United, molto colpiti dalle doti di quel giovane talento. Silvestre, l'ex centrale che vestì poi anche la maglia dell'Inter dichiarò a fourfourtwo: "Ronaldo torturò il povero O'Shea sulla fascia sinistra mettendo in mostra la sua velocità e i cambi di direzione con la palla. Pensavamo: ‘Sarebbe bello se questo ragazzo indossasse la maglia dello United'" . L'ex baluardo difensivo dello United Rio Ferdinand ha confermato il tutto: "Non sapevamo chi fosse Cristiano Ronaldo prima che partissimo. Avevamo perso l'opportunità di ingaggiare Ronaldinho ed eravamo alla ricerca di una star, ma non immaginavamo che sarebbe stato un adolescente. Quando finì la partita tutti dicemmo al mister ‘Wow, lo prenderemo'. Quando eravamo nel bus pronti a ripartire, Ferguson e i dirigenti erano alle prese con il suo ingaggio, un ottimo colpo". In quella notta dunque Cristiano Ronaldo si presentò al mondo e iniziò così l’avventura di CR7, con il giocatore che scelse d’indossare la casacca appartenuta anche a Beckham e Cantona, vincendo praticamente tutto e portando il Manchester United sul tetto d’Inghilterra, sul tetto d’Europa e sul tetto del mondo.