La moviola di Inter-Porto: perché il VAR non è intervenuto per dare rigore su Darmian
Un episodio da moviola molto dubbio ha fatto protestare veementemente l'Inter nei minuti finali del primo tempo del match d'andata degli ottavi di Champions League 2022-2023 contro il Porto. A far discutere è il contatto nell'area di rigore dei lusitani tra Matteo Darmian e Galeno con i meneghini che chiedono la concessione di un penalty che avrebbe potuto consentirgli di sbloccare il risultato. Quest'ultimo sembra infatti colpire l'esterno nerazzurro che era arrivato per primo sul pallone e che poi rimane a terra dolorante al piede destro. L'arbitro Jovanovic non reputa falloso l'intervento del difensore ospite facendo proseguire il gioco e non assegnando il calcio di rigore ai padroni di casa.
A quel punto la palla torna dalle parti di Onana che vedendo ancora il compagno dolorante la calcia oltre la linea laterale permettendo l'ingresso dello staff medico. Tutti si attendono che, con il gioco fermo, il VAR richiami il direttore di gara per rivedere il contatto precedente al monitor ma ciò non avviene e, dopo un brevissimo check audio, il fischietto serbo fa nuovamente riprendere il gioco. Contatto che probabilmente a velocità normale sarà sfuggito a Jovanovic.
Resta da capire perché l'addetto al VAR non sia intervenuto per segnalare il contatto al direttore di gara e dargli l'opportunità di vedere ciò che è accaduto in video per decidere se assegnare o meno il calcio di rigore all'Inter? La risposta sta nella linea imposta agli arbitri Uefa riguardo all'applicazione del regolamento VAR: essendo un contatto non evidentissimo non si tratta dunque di un episodio che rientra nella casistica del "chiaro ed evidente errore", condizione necessaria affinché il VAR possa intervenire mandando l'arbitro di campo al monitor per rivedere l'azione, e pertanto anche se potevano esserci gli estremi per la massima punizione in favore dei nerazzurri non vi erano tutti i requisiti tali da giustificare l'intervento del VAR, almeno secondo il protocollo che gli arbitri devono seguire alla lettera nelle competizioni europee.