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La moglie di Messi non ce la fa più: Parigi è un inferno, c’è solo un modo per uscirne

Le rivelazioni sulla famiglia di Leo Messi disegnano uno scenario clamoroso: l’attaccante argentino sa tutto.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sotto la Tour Eiffel c'è un altro drammone familiare che si sta consumando, dopo quello andato in scena nei mesi scorsi tra Mauro Icardi e Wanda Nara. La salsa è sempre argentina, ma stavolta non si tratta di un sordido tradimento consumato in una stanza d'albergo, bensì della sofferenza di una famiglia che non si è adattata per niente alla nuova vita. Se l'ambientamento di Leo Messi al PSG finora non ha prodotto ancora i risultati sperati – il sette volte Pallone d'Oro ha addirittura segnato un solo gol finora in Ligue 1, realizzandone peraltro 5 in Champions League – le cose vanno ancora peggio fuori dal campo, secondo le rivelazioni esplosive del quotidiano catalano El Nacional.

Già, catalano, e non è un caso. Perché se a Barcellona rimpiangono ogni singolo giorno i bei tempi che furono, quando Messi guidava i blaugrana, predicava calcio e vinceva trofei fino al traumatico addio della scorsa estate, a quanto pare i pianti sono condivisi in primis dalla moglie del fuoriclasse argentino. Se infatti Leo ha capito da tempo che la decisione di firmare per il PSG è stato un grande errore per la sua carriera, visto che la scintilla con Pochettino e il suo calcio non è mai scoccata, la sua compagna Antonela Roccuzzo è precipitata in un vero e proprio incubo.

Il tempo a Parigi è terribile, con freddo e tanta pioggia, e la lingua diversa non aiuta. La famiglia Messi abita in una grande casa, in una zona esclusiva di una delle città più belle del mondo, ma a loro non piace vivere lì. Antonela vorrebbe tornare in Catalogna, a Castelldefels, dove erano felici. Vuole fare di nuovo shopping a Barcellona, vuole che i suoi figli tornino in contatto con i loro vecchi amici. Ecco perché la moglie del giocatore sta facendo pressioni su di lui affinché faccia tutto il possibile per tornare al suo vecchio club. Dal canto suo, Messi vede che la sua famiglia non è felice come era prima, ed anche i bambini non si sono adattati alla nuova vita.

Poi c'è il malessere dello stesso attaccante, che si rende conto di non stare giocando ai suoi livelli abituali, né hanno contribuito alla causa i problemi fisici che finora lo hanno limitato a solo 11 partite in campionato, oltre alle 5 di Champions. L'ultimo evento negativo del contagio da Covid – che lo tiene lontano dai campi da quasi un mese, in coincidenza con le festività di fine anno, quando è tornato in Argentina – è stato un ulteriore colpo al suo umore. Messi non ha mai giocato così poco e a 34 anni la cosa non è positiva per il suo fisico.

Peraltro in pressing sul giocatore per tornare al Barcellona non c'è solo la moglie – svela il giornale catalano – ma ci stanno ‘lavorando' anche due pesi massimi della squadra blaugrana, che oggi sono tornati all'amato ovile dopo essersene allontanati. Il nuovo tecnico Xavi e il veteranissimo Dani Alves hanno convidiso con la Pulce pagine leggendarie: loro non c'erano la scorsa estate, quando Messi è andato via, e ora farebbero di tutto per riaverlo in spogliatoio. Simbolo del barcellonismo, faro per le nuove leve su cui il club vuole ricostruire orizzonti di gloria e soprattutto giocatore ancora in grado di fare la differenza: il ritorno di Leo sarebbe un momento epocale, quasi quanto uno dei tanto trionfi celebrati assieme.

Quante possibilità ci sono che Messi torni davvero a Barcellona? Quasi zero. Sia perché gli enormi problemi economici che la scorsa estate hanno costretto il club blaugrana a non poter neanche firmare un rinnovo a stipendio dimezzato sono tutti ancora lì, come dimostrano anche le recenti acrobazie per poter fare spazio salariale e registrare nuovi acquisti, sia perché l'ostacolo più grande è l'orgoglio di Jorge Messi, il padre del giocatore, che ha rotto ogni rapporto col presidente Joan Laporta quando si è sentito tradito la scorsa estate. Il matrimonio col PSG dunque continuerà: l'attuale contratto scade nel 2023, con opzione per un altro anno. Il resto sono solo rimpianti.

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