La moglie di Bonucci alla Juve: “Abbiamo condiviso lo stesso uomo, ti ho odiata nella solitudine”
"Odio e amo. Forse mi chiederai come sia possibile; non so, ma è proprio così, e mi tormento". I tormenti di Catullo di duemila anni fa sono gli stessi di Leonardo Bonucci, costretto a lasciare la Juventus contro la sua volontà. Juve da lui amata, amatissima, e ora oggetto di sentimenti opposti.
È finita davvero male la storia tra il calciatore e il club bianconero: dopo oltre 500 presenze, la fascia di capitano e tantissime vittorie, si andrà in tribunale per far volare gli stracci di un rapporto appena conclusosi per volontà unilaterale della società torinese. Il 36enne difensore viterbese ha fatto di tutto per cercare di restare aggrappato al suo armadietto alla Continassa, chiedendo più volte di essere reintegrato, ma alla fine ha dovuto prendere atto della situazione ed accettare il trasferimento last minute all'Union Berlino.
Ma la delusione per il trattamento ricevuto era troppo grande e dunque Bonucci ha deciso di adire le vie legali contro la Juve, chiedendo i danni e preannunciando che devolverà gli eventuali proventi in beneficenza. Quanto la vicenda abbia segnato il calciatore, lo dimostra anche il post su Instagram della moglie Martina Maccari, dove riecheggiano i toni dei sentimenti fortissimi che hanno legato l'intera famiglia alla Juventus.
Martina si rivolge alla squadra della vita del marito come fosse una donna con cui ha dovuto condividere un amore così grande: "Cosa ci rimane quindi? Nemmeno uno squallido, ultimo abbraccio. È in una mattina di pioggia torinese che dovevo venirti a guardare. Perché guardarti mi fa credere che per un momento, forse, tu possa sentirmi. 13 anni. Per tredici lunghi anni Tu ed Io siamo state Amiche. E Tu lo sai. Di quelle che una è più grande e una è più piccola, una è amata da tutti e l'altra deve invece faticare per trovare il suo spazio. Amiche trascinate per passione, anche all'antagonismo. Amiche che non si scelgono ma che la vita avvicina, chissà per quale strano disegno…".
"Tu ed Io abbiamo condiviso la passione per lo stesso uomo, e tu (adesso posso confessarlo) hai sempre vinto – continua il lungo messaggio di Martina – Sei stata Tu, sempre, il primo pensiero, Tu quella della priorità, ed Io quella del tempo che rimane. Sei sempre stata quella che c'è anche quando non la vedi… Proprio come le Amiche che ti fanno sentire sempre un po' in ombra, ma che alla fine ti fanno sentire protetta. Quelle che sai di essere seconda ma dopo una prima irraggiungibile. Quelle che la guardi e trovi sempre l'ispirazione giusta. Anche quando le cose vanno male Lei è in grado di passare la giusta ispirazione e Tu, sei lì a stupirti ogni volta. È per questo, forse, che in questo mio amore assorbito per osmosi, ti ho odiata spesso. Ti ho odiata nell'ombra della solitudine a cui mi costringevi con cadenza programmata, calendarizzata".
"Oltre l'orizzonte dei sentimenti incontrollabili come l'amore e l'odio, avevo certezza però che saresti stata un faro per sempre. Quella della cosa giusta al momento giusto, anche fosse l'ultimo momento, quello agli sgoccioli del tempo a disposizione. Pensavo che nonostante la vita ed i meccanismi normali del corso del tempo che conosciamo benissimo, avremmo continuato a riconoscerci. Pensavo saremmo state fedeli per sempre ad una storia che parla di vita, di dare e prendere, di sacrificio e riconoscenza, di lavoro e amore, una storia di vita che parlava di un patto di cura. Oltre il moderno tritacarne, pensavo avremmo continuato a curarci l'una con l’altra. Mi dispiace tanto. Non cambierò strada incontrandoti. Ai patti io tengo fede. Perdendo tanto, rinunciando anche a quello che per tanti anni ci siamo contese. Buona Vita", conclude la moglie di Bonucci.