La mesta fine del Chicharito: i compagni non lo hanno voluto ai Mondiali per via delle prostitute
Javier Hernandez è reduce da mesi di forma strepitosa nella Major League Soccer: il 34enne attaccante messicano ha messo a segno 11 gol nelle ultime 12 partite giocate, marcature che hanno portato il suo bilancio finale della stagione – che i suoi Los Angeles Galaxy hanno concluso nei quarti di finale dei playoff – a 19 reti in 39 presenze complessive.
Eppure il nome del Chicharito non compare nell'elenco dei 26 giocatori selezionati dal Ct del Messico Tata Martino per i Mondiali che cominceranno domenica prossima in Qatar. In attacco figurano quattro giocatori del campionato locale (Vega, Antuna, Martin e l'ex argentino Rogelio Funes Mori) assieme a Lozano del Napoli e Jimenez del Wolverhampton. Del resto Hernandez non viene convocato in nazionale dal 2019 e probabilmente il suo bottino con El Tricolor resterà fissato definitivamente a 52 gol in 109 gare.
Eppure qualcuno sperava ancora che uno dei bomber più prolifici e amati del calcio messicano, che con la nazionale aveva vinto la Gold Cup nel 2011 da capocannoniere, sarebbe stato richiamato per i Mondiali proprio in virtù del suo grande momento di forma: un giocatore di esperienza e spessore internazionale indiscutibili, nonché ancora pienamente performante. Insomma uno che sarebbe servito eccome al Messico, ma non c'è stato niente da fare. E non per motivi calcistici, a quanto è emerso nelle ultime ore.
Sarebbero stati infatti gli stessi compagni del Chicharito a non volerlo in squadra, proseguendo in un ostracismo che dura da tempo e i cui motivi sono stati svelati da un giornalista di ESPN, José Ramón Fernández. L'opposizione dello spogliatoio della nazionale messicana sarebbe legata allo scandalo avvenuto tre anni fa, in occasione dell'ultima partita giocata da Hernandez col Tri, quando il calciatore invitò una coppia di prostitute a cavallo dei due match giocati dalla squadra contro Stati Uniti e Argentina negli USA. Un festino che procurò problemi familiari ad alcuni suoi compagni di squadra.
"Ce lo ha confessato Tata Martino, Chicharito ha mandato due prostitute in viaggio da New York a San Antonio e in quel momento è finita – ha svelato il giornalista – Il gruppo lo ha respinto perché ha compromesso i calciatori con le loro donne che pensavano ‘hanno fatto un'orgia'. C'è un gruppo che si è subito opposto al suo ritorno. Chicharito non ha saputo scusarsi in tempo".
All'epoca, Hernandez aveva negato la versione che avesse fatto venire lui le escort, nonostante ci fossero immagini che lo tradivano, insieme ad altri giocatori come Ochoa, Layún, Herrera o Moreno. Segnare tanti gol e dimostrare di essere ancora uno dei migliori attaccanti messicani non gli è servito: la condanna è stata senza appello, ai Mondiali in Qatar non ci sarà.