La madre di Rubiales si chiude in chiesa e fa lo sciopero della fame: “Caccia disumana contro mio figlio”
Il caso Rubiales si arricchisce dell'ennesimo colpo di scena. Il bacio sulla bocca non consensuale dato alla calciatrice, Jennifer Hermoso, durante la premiazione dei Mondiali femminili ha scatenato polemiche e messo nei guai il presidente della Federcalcio spagnola. Nel mirino c'è finito anche per l'atteggiamento scurrile tenuto dopo il triplice fischio ma quelle obiezioni sono nulla rispetto all'accusa principale che ha provocato un terremoto. La Fifa lo ha sospeso dall'incarico, un provvedimento arrivato dopo le feroci critiche ricevute (anche) da esponenti politici e istituzionali. Non sono bastate né le scuse ufficiali del massimo dirigente, che aveva definito quel gesto "senza malizia", né la difesa d'ufficio nel mostrare altre immagini di quell'episodio che – secondo Rubiales – non è avvenuto in maniera forzata.
Sua madre, la signora Ángeles Bejar, è la protagonista delle ultime news su Rubiales. A Motril la donna, sconvolta dalla situazione, si sarebbe recata nella chiesa della Divina Pastora dichiarando lo sciopero della fame fino a quando non si placherà la "caccia disumana e sanguinosa non meritata ai danni di mio figlio". Le sue parole sono riprese dall'Agenzia Efe, è disposta a proseguire nella forma di protesta "a tempo indeterminato, giorno e notte" perché convita che nei confronti del figlio sia stato scatenato un vero e proprio linciaggio mediatico. Parla di lui come persona "incapace di fare del male a qualcuno". I parenti accompagnati hanno portato alla signora acqua e medicine, un dottore la visiterà per verificarne lo stato di salute.
La vicenda Rubiales ha messo in subbuglio il calcio spagnolo. Tutto parte da quel "però non mi è piaciuto" detto da Hermoso poco dopo il bacio ricevuto dal presidente federale che non ha rassegnato le dimissioni e ha tenuto botta sostenendo di essere vittima (anche) di un "falso femminismo". Intorno a lui, però, il cerchio si stringe alla luce delle distanze prese dai ct della selezione maschile e femminile, delle dimissioni di alcuni membri dello staff in segno di protesta e, più ancora, delle pressioni da parte della politica. La stessa Hermoso e le altre calciatrici hanno tenuto fede alla versione dei fatti minacciando addirittura di non andare più in campo fino a quando al vertice della federazione ci sarà l'attuale dirigenza. Il provvedimento della Fifa ha tracciato una linea spartiacque con la sospensione di Rubiales per 90 giorni nell'attesa del procedimento disciplinare.