La lunga notte della Lazio in albergo dopo la disfatta con l’Inter: Sarri bastona la squadra
La Lazio è uscita con le ossa rotte dalla semifinale di Supercoppa contro l'Inter: il 3-0 subìto dai nerazzurri racconta solo in parte il dominio della squadra di Inzaghi. Fin dall'inizio quella di Riad è stata una gara a senso unico, "è durata 3-4 minuti", ha ammesso Maurizio Sarri a caldo nel dopo partita. Del resto zero tiri nello specchio della porta sono davvero inaccettabili in un appuntamento così importante. Il tecnico biancoceleste è apparso scorato ai microfoni venerdì sera, senza neanche la forza di adirarsi per la deludente prova dei suoi uomini: "Sono deluso più che arrabbiato".
Ed infatti, stando a quanto svela il Corriere dello Sport, lo stesso tono fermo ma senza alzare la voce sarebbe stato usato dall'allenatore toscano nella doppia predica fatta alla squadra dopo il fischio finale del match perso con l'Inter. Prima Sarri ha parlato negli spogliatoi del King Saud University Stadium, poi si è ripetuto nella notte una volta che tutta la comitiva è tornata in albergo. In un silenzio in cui non volava una mosca, il tecnico dell'Aquila ha scandito bene le parole perché fosse chiaro a tutti il messaggio: "Non si può perdere così, vi siete arresi subito, non avete giocato. Non succeda mai più".
Parole pesanti come pietre, su cui la squadra ha meditato fino alla partenza per Roma, avvenuta ieri nel pomeriggio. Sarri certamente non si aspettava un crollo di questo tipo, soprattutto alla luce dell'ottimo filotto di risultati messo assieme nell'ultimo periodo dalla Lazio: quattro vittorie consecutive in campionato – con in mezzo il successo nel derby con la Roma in Coppa Italia – che avevano fatto risalire la formazione biancoceleste al quinto posto in classifica, a solo un punto dalla quarta posizione della Fiorentina.
Non se lo aspettava neanche il presidente Lotito, che ha iniziato a trattare adeguamenti e rinnovi dei contratti: "Ma vanno meritati, non è questo il modo di ottenerli", è stato il messaggio ai giocatori.