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La lite di Cassano più stupida di sempre sul Napoli del primo scudetto: “Faccio un passo indietro…”

La diatriba tra Cassano e gli ex calciatori del Napoli “scappati di casa” che vinse il primo scudetto con Maradona finisce così: “Faccio un passo indietro… e dico che sono giocatori che mi piacciono meno di quelli che mi piacciono!”.
A cura di Maurizio De Santis
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Antonio Cassano ha ingaggiato il botta e risposta a distanza con gli ex calciatori del Napoli che vinsero il primo scudetto con Maradona.
Antonio Cassano ha ingaggiato il botta e risposta a distanza con gli ex calciatori del Napoli che vinsero il primo scudetto con Maradona.

La diatriba di Antonio Cassano sul Napoli di Maradona che vinse il primo scudetto è nient'altro che fuffa. Una delle discussioni più inutili e stupide di sempre che l'ex calciatore barese abbia mai lanciato nell'agone partendo da un'affermazione poco rispettosa: a parte Diego che faceva miracoli, il resto della rosa era composta da calciatori "mediocri, scarsi… scappati di casa". È come se un giorno qualcuno gli rinfacciasse che uno come lui al Real Madrid ci stava come i cavoli a merenda.

Al di là del sangue caldo e della lingua facile che ha trasformato una banalissima opinione in una lite (quasi) giudiziaria, adesso che l'ex calciatore barese sembra correggere il tiro di certe affermazioni e fare una parziale retromarcia la vicenda può tranquillamente essere archiviata alla voce "minuzie, quisquilie" e il caso derubricato a una colossale boutade.

L'inviato de Le Iene, Beppe Quintale, s'è calato nel mare magnum delle esternazioni di Cassano e ha provato a ricomporre la trama dell'argomento interpellando alcuni dei protagonisti di allora e poi tornando da FantAntonio. "Scappati di casa non è un’offesa – dice -. Ma che erano giocatori mediocri, scarsi, si può dire? È un’opinione mia. Era una squadra mediocre in cui ha fatto un miracolo Diego. Ho il diritto di pensare così".

L'esultanza dell'ex Pibe de Oro, trascinatore della squadra allenata da Ottavio Bianchi.
L'esultanza dell'ex Pibe de Oro, trascinatore della squadra allenata da Ottavio Bianchi.

Tiene il punto poi, piano piano, smorza il tono orgoglioso e inizia a fare qualche distinguo rispetto alla riflessione generalizzata che aveva messo sullo stesso piano (anzi, in un sottoscala…) tutti i giocatori di quella formazione che regalò un sogno alla città di Napoli e per i quali lo stesso Pibe si batteva affinché venisse riconosciuto loro il giusto merito per un'impresa del genere. "Io ne dico tante di min***ate – aggiunge Cassano -. Diego era un alieno, extraterrestre. Giordano, fortissimo. Carnevale, buon giocatore. Gli altri erano mediocri o scarsi".

La chiosa ha tutte le sembianze di una sorta di rappacificazione. Per la serie: continuo a pensarla come mi pare, ma chiudiamola qui. "Faccio un passo indietro… e dico che sono giocatori che mi piacciono meno di quelli che mi piacciono! E al Napoli che ha vinto lo scudetto con gli scappati di casa, chapeau!".

Manca un ultimo dettaglio, la replica a Ciro Ferrara che su Instagram gliene disse quattro invitando a tacere lui che nel 1987 aveva appena cinque anni. "Mentre noi trionfavamo tu prendevi ancora il latte", replicò l'ex difensore azzurro, della Juve e della Nazionale. "Detto da lui è già abbastanza particolare, non parliamo di Freud! Io sto zitto solo ed esclusivamente se me lo dicono i miei figli, e non Ciro Ferrara. Chi deve stare zitto è lui". Può bastare, tutti a casa a prendere una camomilla calda.

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