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La lezione di Panatta: “La finale di Conference League è un onore non la coppa del nonno”

La Roma di José Mourinho può regalare all’Italia il primo trofeo dopo 12 anni dall’ultima volta. Ironia della sorte, anche allora in panchina c’era Mourinho. La lezione di lealtà e di sport Panatta è anche questa: “Lo sport è misurarsi con quello che si ha per migliorare un domani”.
A cura di Maurizio De Santis
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La Roma in finale di Conference League, può riportare un titolo in Italia per la prima volta dopo 12 anni.
La Roma in finale di Conference League, può riportare un titolo in Italia per la prima volta dopo 12 anni.

"Coppa del nonno… li sento, lo so bene quello che dicono". La Roma gioca questa sera la finale di Conference League contro il Feyenoord e l'ex campione di tennis, Adriano Panatta, da uomo di sport, non ha alcun timore di criticare quelli che tendono a sminuire il traguardo raggiunto dalla squadra di José Mourinho. Può sollevare un trofeo he non è solo un successo sportivo ma anche un primo passo in un percorso di crescita. Può vincere e consegnare all'Italia un titolo in Europa.

L'ultima volta è accaduta 12 anni fa e, ironia della sorte, tra i protagonisti di allora c'era ancora lui, il manager portoghese, lo special one, l'artefice del triplete interista rimasto scolpito nella storia del club nerazzurro e del calcio continentale. Un decennio e passa di digiuno assoluto nelle Coppe per i club italiani, anche di più per i capitolini: serve andare indietro nel tempo di 60 anni, alla Coppa delle Fiere, per trovare un successo dei giallorossi al di là delle Alpi.

La sfida contro gli olandesi è l'occasione per spezzare questo incantesimo che porta ancora le fattezze del Liverpool (ko ai rigori in finale di Coppa dei Campioni) e dell'Inter (2-0, 1-0 nel doppio confronto contro i nerazzurri del Trap). "Li sento, lo so bene quello che dicono – dice Panatta nell'intervento su Tuttosport –. E allora? Noi la vinciamo lo stesso. Questa Coppa ci è stata data e questa l’abbiamo giocata fino all’ultimo. No, questa non la gioco, non mi si addice, non fa pendant con i colori della maglietta… Lo sport non è solo lo scudetto, e non soltanto la coppa dalle grandi orecchie a sventola. Lo sport è misurarsi con quello che si ha per migliorare un domani".

I calciatori della Roma sul rettangolo verde dello stadio di Tirana, dove contendono la Conference League al Feyenoord.
I calciatori della Roma sul rettangolo verde dello stadio di Tirana, dove contendono la Conference League al Feyenoord.

La sindrome della ‘coppetta' è quella che quando la vinci ci prendi gusto e se non ci riesci (o non arrivi nemmeno in finale) la disprezzi. La lezione di lealtà e di sport Panatta è anche questa: una mentalità vincente non si crea (solo) investendo tanti soldi ma accettando la competizione, qualunque essa sia, nel bene e nel male, dando tutto sul campo, onorando ogni impegno con determinazione e professionalità. "Che si chiami Coppa dello Zio, del Cugino, del Nonno o della Suocera non cambia assolutamente nulla – è un altro passaggio chiave dell'ex azzurro del tennis -. Per amore dello sport. Perché se così non fosse, addio…". E poi c'è Mourinho che è garanzia di tutto questo. "È un guru autentico, uno che ha risposte da dare. Ci sa fare ed è stato bravo a entrare nel cuore dei tifosi".

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