La lettera di Gabbiadini alla sua città: “Bergamo, sei troppo forte per essere sconfitta”
Oramai la zona del bergamasco e la città di Bergamo sono l'emblema della resistenza davanti alla pandemia del virus covid-19. Una delle zone più devastate dai contagi, in cui si contano il maggior numero di casi e di decessi. E su questa zona e sulla città di concentrano i principali pensieri e aiuti, anche di chi è lontano ma a Bergamo è nato ed è legato da un filo invisibile ma indissolubile. Come sta accadendo per Manolo Gabbiadini, nato a Calcinate, comune del bergamasco e che oggi gioca altrove, a Genova, tra le fila della Sampdoria.
L'attaccante blucerchiato via social network ha voluto dedicare una lunga e accorata lettera a cuore aperto alla sua gente e alla sua terra, in cui è cresciuto anche calcisticamente, tra le giovanili dell'Atalanta, vestendo i colori del Palazzolo e poi nella vicina Montichiari. Tutto tra le province di Bergamo e Brescia, alle quali va il suo pensiero online.
Dal contagio alla quarantena
In queste settimane così strazianti, però, non riesco a non dedicarti il mio pensiero mentre guardo le scene più angoscianti che si possano immaginare. Colpi al cuore, che fanno male.
Manolo Gabbiadini è stato il secondo giocatore professionista di Serie A a risultare positivo al tampone antivirus, dopo il contagio nella Juventus di Daniele Rugani. Il tutto è accaduto a inizi del mese di marzo, una volta fermato il campionato e quando le società hanno iniziato a fare i controlli ai propri giocatori, Non a caso la Sampdoria, insieme alla società bianconera è stata tra le principali realtà calcistiche coinvolte dall'epidemia di Covid-19.
L'augurio di Gabbiadini alla sua Bergamo
Tu, Bergamo, sei troppo forte per essere sconfitta. Per piegarti, pensa, ci e' voluto un nemico della peggior specie, mai visto prima, infido, subdolo, invisibile – prosegue. P-er piegarti, ma non per sconfiggerti
Oggi, Gabbiadini ha scontato il periodo di quarantena obbligatorio ed è uscito dal contagio, osservando il periodo di isolamento nella propria abitazione. Osservando cosa accadeva attorno a sè, seguendo come tutti, le evoluzioni di una emergenza via via diventata sempre maggiore soprattutto nella zona della bergamasca: "Io, Bergamo, da bergamasco che non dimentica le sue origini, ti mando il mio abbraccio e il mio incoraggiamento, esortandoti a rialzarti. Più forte di prima"