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La legge ferrea di Xavi al Barcellona: 10 regole e sanzioni disciplinari senza sconti

Xavi è sulla panchina del Barcellona da poche ore. L’ex calciatore, reduce da un’esperienza all’Al Sadd, è stato chiamato per sostituire Koeman. Lo aspetta un compito durissimo anzitutto per la storia della carriera che lo lega a doppio filo a quella blaugrana. Per ripartire ha imposto un regolamento molto rigido.
A cura di Maurizio De Santis
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La postura e la mimica dicono tutto. Accantonati da parte affetto, amarcord ed entusiasmo per il ritorno al Barcellona, Xavi s'è tuffato nel mondo blaugrana anima e corpo. Parla alla squadra riunita intorno a lui ed enuncia, uno alla volta, i dieci punti dai quali intende ripartire. Un decalogo di regole da seguire, a cominciare da aspetti organizzativi e disciplinari (verranno introdotte di nuovo le multe, in alcuni casi anche raddoppiate se di fronte a recidiva) oltre a un generale comportamento che deve essere esemplare anche fuori dal campo. Due le prescrizioni assolutamente inderogabili e che riguardano molto da vicino i calciatori: almeno a due giorni dalla partita bisognerà rientrare a casa a un orario congruo; in allenamento tutti sono obbligati a dare il massimo.

I dieci "comandamenti" di Xavi ai calciatori del Barcellona

  • I giocatori devono arrivare 90 minuti prima dell'inizio dell'allenamento
  • Lo staff deve arrivare due ore prima dell'inizio della sessione
  • I giocatori devono mangiare nel campo di allenamento del club
  • Tornano le sanzioni disciplinari: le multe
  • Le ammende saranno raddoppiate in caso di recidività
  • I giocatori devono essere a casa prima della mezzanotte a due giorni da una partita
  • I giocatori devono dare il massimo in allenamento
  • I comportamenti fuori campo saranno monitorati
  • Le attività "rischiose" non sono più consentite
  • Una buona immagine è essenziale rispettando le regole di condotta

Nel novero sono messe al bando anche le attività rischiose. Quali sono? Tutte quelle che mettono a repentaglio l'incolumità fisica come fare surf o andare in bicicletta elettrica. La trasgressione verrà ritenuta una violazione dei contratti e potrebbero seguirne gravi ripercussioni. "Il mio posto è qui", ha detto dinanzi a diecimila tifosi che lo hanno osannato e intende starci alla sua maniera.

La linea di confine è tracciata, quanto accaduto finora (anche in termini gestionali) fa parte del passato. Si fa tabula rasa e si ricomincia per se stessi, per la tradizione della società, per il giusto rispetto che si deve ai tifosi. Ad attendere Xavi c'è un compito durissimo. Per lui lo è anche di più, considerate tutte le implicazioni emotive e la storia della sua carriera: risollevare le sorti di una squadra che, persa la stella più luminosa (Messi) e in preda a una crisi economica gravissima, ha perso la propria dimensione di potenza del calcio internazionale.

Toccherà all'ex calciatore, reduce da un'esperienza sulla panchina qatariota dell'Al Sadd (il pagamento della clausola rescissoria alla società araba è oggetto d'indagine da parte della Liga), ricostruire una squadra che ha smarrito per strada anzitutto il suo spirito. Non è solo questione di risultati perché il Barça "més que un club".

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