La Lazio vede la zona Champions, un gol di Felipe Anderson piega un Lecce indomabile
La zona Champions League è lì, questione di una manciata di punti. La Lazio ne prende un fazzoletto. Le bastano un paio di tiri puliti nello specchio in 90 minuti per la quarta vittoria di fila. E tiene il fiato sul collo della Fiorentina, fa un balzo in avanti battendo il Lecce all'Olimpico (1-0, rete di Felipe Anderson) con una prova di grande determinazione al cospetto di un avversario che – com'era nelle previsioni di Sarri – s'è rivelato ostico abbastanza da tenere il match sul filo dell'equilibrio e della tensione.
Dopo lo stress psico-fisico del duello contro i giallorossi in Coppa Italia, i biancocelesti danno prova di grande compattezza, solidità, maturità mentale conquistando un successo pesante: è un segnale forte e chiaro al campionato, la Lazio s'è finalmente ritrovata dopo un lungo periodo di sofferenza. Patric è costretto a uscire per infortunio, cancellando così il primo slot di cambi, ma l'ingresso di Romagnoli non altera l'assetto di squadra.
Unica nota stonata: un eccessivo nervosismo che, alla fine della prima frazione, ha caricato di un ‘giallo' letale Zaccagni (autore del gol che ha eliminato la Roma su rigore ed è valsa la semifinale). Fa scintille con Gendrey e prende un'ammonizione che – complice la diffida – lo terrà fuori dalla prossima sfida di campionato con il Napoli (in programma dopo la Supercoppa). Come lui anche Immobile. Nell'ultimo quarto d'ora Ciro Immobile prende il suo posto, mossa chiara da parte del tecnico che non intende arretrare nemmeno dinanzi rispetto alla pericolosità del Lecce che aumenta la pressione e il forcing.
È stata la squadra di D'Aversa ad avere le migliori occasioni nella prima frazione, quando è andata vicinissima al vantaggio prima con con Krstovic poi con Kaba. Isaksen si arrangia come può e pure lui accende i tifosi con una ripartenza in contropiede spenta da Gallo. Ma è Felipe Anderson a farli esplodere, finalizzando un assiste perfetto di Luis Alberto.