La Lazio non sa più vincere in casa, Inzaghi: “Senza tifosi, abbiamo perso la spinta”
La Lazio crolla ancora all'Olimpico diventato il nuovo tabù della squadra di Simone Inzaghi. In casa celeste passa anche l'ottimo Verona di Juric che approfitta di due leggerezze dei capitolini per prendersi l'intera posta in palio e superare la Lazio anche in classifica, ad un passo dall'Europa. Un colpo grosso che ridimensiona ancora una volta le ambizioni di Immobile e compagni incapaci di ribaltare un risultato che li condanna: è la terza sconfitta su sei partite interne che i capitolini perdono. Solo una vittoria, contro il Bologna, e due pareggi.
Per Simone Inzaghi non c'è felicità: quella vista sabato sera è la controfigura di una squadra che in altre occasioni ha fornito gioco e certezze. Non è stato facile affrontare il Verona ben messo in campo da uno Juric che oramai non smette più di sorprendere e anche l'infortunio di Acerbi ha complicato il tutto ma non ci sono alibi: "I punti persi all'Olimpico sono facili da capire. Prima del lockdown eravamo infallibili con i nostri tifosi a sostenerci, ora con lo stadio a porte chiuse non abbiamo più la spinta. Molti giocatori umorali ne risentono e si ripercuote sui risultati interni".
Un'analisi oggettiva, come quella sulla prestazione contro il Verona, insufficiente: "Non è stata una brutta gara, ci siamo fatti gol da soli. Così, diventa più difficile ancora riuscire a rimettere a posto una gara e vincerla. Troppe disattenzioni, dobbiamo crescere e concentrarci, non va bene così: 17 punti sono pochi, ne avviamo lasciati troppi sul campo".
Infine, il ritorno alla partita, fra una manciata di giorni, martedì per il turno infrasettimanale, quando sfiderà il Benevento del fratello Pippo: "Sarà ovviamente emozionante, anche il Benevento avrà poco tempo per prepararsi ma a noi pesano le assenze. Con tutti gli indisponibili sarà fondamentale fare la conta per capire chi ci resta a disposizione".