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La Juventus rifiutò il pareggio combinato offerto dal Perugia nel 2000: spunta la verità

A distanza di 24 anni, Alessandro Melli racconta la vera storia di Perugia-Juventus del 2000: i giocatori del Perugia offrirono il pareggio combinato, ma i bianconeri rifiutarono. La Juve perse 1-0 sotto il diluvio, lo Scudetto andò alla Lazio.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sono passati ormai 24 anni e quello che resta negli almanacchi del calcio italiano è che la Serie A 1999/2000 è stata vinta dalla Lazio, al secondo Scudetto della sua storia. La Lazio di Eriksson chiuse a 72 punti, la Juventus di Ancelotti un punto dietro a 71, poi un bel solco alle loro spalle, col Milan del capocannoniere Shevchenko a quota 61. Questo dicono i freddi numeri per chiunque voglia andarseli a rivedere, ma chi ha qualche anno in più e tifa bianconero probabilmente fa ancora fatica a digerire l'epilogo beffardo di quel torneo all'ultima giornata, sotto il diluvio in cui si giocò Perugia-Juve il 14 maggio. Una partita che i torinesi persero 1-0, ma che avrebbero potuto pareggiare – con conseguente spareggio per lo Scudetto con la Lazio – qualora avessero accettato la proposta di accordarsi per il pari fatta loro dai giocatori del Perugia negli spogliatoi prima del fischio d'inizio.

Pierluigi Collina, arbitro di quel Perugia-Juventus del 2000: sospese il match per oltre un'ora
Pierluigi Collina, arbitro di quel Perugia-Juventus del 2000: sospese il match per oltre un'ora

Melli racconta la vera storia di Perugia-Juventus del 2000

Un'offerta che invece venne rifiutata in primis dai capi dello spogliatoio bianconero, i giocatori più carismatici, gente come Zidane, Davids e Montero, che decisero prima di tutto di seguire la legge dello sport senza sotterfugi e poi di fare affidamento sulle proprie capacità e forze per prendersi quella vittoria che avrebbe reso vana quella della Lazio, impegnata all'Olimpico contro la Reggina. Il clamoroso retroscena della tentata combine lo racconta oggi Alessandro Melli, ex attaccante di quel Perugia, al podcast ‘Non è più domenica': "Posso raccontare una storia meravigliosa di quella partita lì. Noi eravamo salvi, non avevamo niente da chiedere al campionato. Logicamente la Juve veniva da noi che doveva vincere a tutti i costi per vincere il campionato e veniva da una settimana di polemiche per il gol di Cannavaro col Parma. Dunque vennero da noi scortati, superblindati, che sembrava fossero, tra virgolette, dei pregiudicati".

Melli, allora 30enne, quel giorno al Curi partì dalla panchina ed entrò nella ripresa al 77′ per sostituire Nicola Amoruso: "Noi sapevamo di essere nettamente inferiori, dunque non avevamo nessuna possibilità. Siccome Gaucci era abbastanza legato alla Lazio, soprattutto con il Banco di Roma, che era proprietario della Lazio all'epoca, in settimana ci chiese di fare di tutto per vincere e che ci avrebbe dato anche un premio perché voleva il campionato lo vincesse la Lazio. Per interessi personali, ci sta, eh, non è una cosa che… E poi comunque forse è anche giusto a livello proprio diciamo sportivo".

Alessandro Melli con la maglia del Perugia 1999/2000
Alessandro Melli con la maglia del Perugia 1999/2000

L'offerta di pareggio combinato alla Juventus

Ma i calciatori del Perugia ebbero un'altra idea, pareggiare, e Melli spiega perché: "Noi dicemmo alla Juve: pareggiamo. Perchè così noi… il discorso era che, se perdevamo, Gaucci ci disse che andavamo in ritiro. Nonostante fosse finito il campionato, ci portava tipo in Cina, da qualche parte in ritiro e in tournée. Allora noi praticamente, parlando un po' tra giocatori, abbiamo detto pareggiamo. Noi evitiamo di andare in ritiro e quant'altro, tanto noi non pensavamo proprio di vincere, l'idea di vincere era lontana proprio dalle nostre teste. E abbiamo chiesto alla Juve di pareggiare".

Il rifiuto della Juventus, in primis Davids, Montero e Zidane

L'offerta di combinare la partita fu tuttavia respinta dallo spogliatoio della Juve: "Gli abbiam detto: se pareggiate, andate a fare lo spareggio con la Lazio, perché all'epoca c'era lo spareggio. La Lazio aveva due punti in meno e dunque col pareggio… tanto si sapeva che la Lazio avrebbe vinto (e così fu, 3-0 con la Reggina, ndr). Però i giocatori della Juve non accettarono questa nostra proposta, giocarono la partita. Fu un pour parler di nascosto tra i giocatori più importanti. Non fu accettato soprattutto dai Davids, dai Montero, dai Zidane, e quant'altri".

Quella Juventus era zeppa di campioni, gente come Zidane e Del Piero
Quella Juventus era zeppa di campioni, gente come Zidane e Del Piero

"Non fu accettato e di conseguenza giocammo una partita irregolare, obiettivamente irregolare, perché non si poteva giocare a calcio, e che finì per un episodio casuale (il gol di Calori a inizio secondo tempo, ndr). Se il campo fosse stato normale, come tutti gli altri campi a maggio, la Juve vinceva senza nessun problema. Però lì ci fu un episodio di questo acquazzone impressionante che condizionò tutto e successe quello che successe", conclude Melli, riaprendo una vecchia ferita nei cuori bianconeri.

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