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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

La Juventus non trova quello che sperava nella sentenza: tra le righe è nascosto il vero rischio

La Juventus ha visto cancellata (per ora) la penalizzazione in classifica, ma la conferma delle valutazioni fatte dalla Corte d’Appello Federale sulle modalità di gestione della precedente dirigenza e sulle relative sanzioni è un capitolo rilevante. La questione dell’articolo 4 comma 1 (slealtà sportiva) è un rischio oggettivo per il nuovo procedimento.
A cura di Maurizio De Santis
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La lettura delle motivazioni alla base della sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni sul caso Juventus traccerà una sorta di solco per capire anche quale potrebbe essere l'orientamento della Corte d'Appello Federale. Per adesso la Vecchia Signora ha visto cancellato in via temporanea quel -15 di penalizzazione che l'aveva ancorata al settimo posto in classifica: ora è terza in piena zona Champions, vi resterà? La domanda è direttamente collegata a un altro quesito: ovvero, quale sanzione le sarà comminata a margine del nuovo procedimento?

Due le cose da chiarire al riguardo: anzitutto, che la CAF non ha limitazioni; poi vanno considerate – di qui la necessità di comprendere la valutazione fatta sull'articolo 4 (quello sulla slealtà sportiva) nelle motivazioni del Collegio – anche le ragioni alla base dell'accoglimento parziale del ricorso dei bianconeri.

Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene, anche per loro conferma della condanna dinanzi al Collegio del Coni.
Federico Cherubini e Maurizio Arrivabene, anche per loro conferma della condanna dinanzi al Collegio del Coni.

C'è un aspetto dell'ultimo dispositivo che non lascia del tutto tranquilli in casa bianconera: trattandosi dell'ultimo grado di giudizio, la conferma delle condanne di Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici, Federico Cherubini (ossia, le figure apicali della precedente gestione finita sotto inchiesta e dimessasi a fine novembre scorso) può essere interpretato come un segnale non positivo, considerata anche l'estensione dell'inibizione anche a livello Uefa e Fifa, e una situazione di rischio oggettivo per il nuovo procedimento oltre al filone  sulla manovra stipendi.

Un'ipotesi, tale resta al momento in attesa si possa ragionare nel merito del verdetto del Coni. Ma alla luce del rigetto delle istanze di alcuni dei protagonisti del ‘vecchio' board può ritenersi un brutto colpo sotto il profilo della giustizia sportiva. Perché? È chiaro: la conferma delle valutazioni fatte dalla Corte d'Appello Federale sulle modalità di gestione della precedente dirigenza e sulle relative sanzioni è un capitolo rilevante per la questione dell'articolo 4 comma 1 (slealtà sportiva), quello che comporta sanzioni come penalizzazioni in classifica piuttosto che ammende.

Il tavolo degli avvocati della Juventus nel corso dell'udienza al Coni.
Il tavolo degli avvocati della Juventus nel corso dell'udienza al Coni.

Proprio quest'ultimo aspetto può aiutare a immaginare come potrebbe essere sanzionata la Juve che si ritrova con buona parte degli ex vertici, quelli che avevano un peso maggiore, condannati per tutte le contestazioni sollevate nei loro confronti. La CAF può ribadire il provvedimento, ridimensionarlo oppure cancellarlo del tutto ricorrendo a un'ammenda, ma in questo quadro il rischio di una nuova condanna afflittiva resta altissimo. Quando si avrà la nuova sentenza? L'obiettivo è arrivare a chiudere il percorso della giustizia sportiva entro il 30 giugno, quando si concluderà ufficialmente la stagione sportiva. Nel frattempo vige l'incertezza sull'esito del campionato e sulla classifica.

Stralciate invece le posizioni con rinvio alla CAF di Nedved, Vellano e membri del CdA quali Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio.

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