La Juventus ha un solo modo per cancellare la penalizzazione in classifica: sarà durissima
La Juventus è stata colpita in maniera durissima dalla sentenza della Corte d'Appello della FIGC: il processo sportivo per il caso plusvalenze è stato riaperto ed è arrivata la penalizzazione di 15 punti in classifica, una sanzione più severa rispetto alla richiesta del procuratore Giuseppe Chiné. Dopo il dibattimento, la Camera di consiglio si è riunita e i giudici della Corte federale hanno scritto il dispositivo con cui hanno stangato il club bianconero e i suoi vecchi dirigenti.
La società di Torino ha annunciato che presenterà ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI e potrà farlo entro 30 giorni dall’uscita delle motivazioni. Successivamente il Collegio deciderà sulla legittimità e non sul merito della sentenza di oggi: dopo ci vorranno un paio di settimane affinché venga comunicata la data dell’udienza. Entro un mese dalla presentazione del ricorso la vicenda potrebbe chiudersi.
Il Collegio di Garanzia non può cambiare la sentenza della Corte d’Appello: non potranno essere eliminati o ridotti i 15 punti di penalizzazione inflitti all'attuale classifica della Juventus, ma potrà essere solo rimandata indietro per una nuova discussione in caso di vizi di forma e/o violazioni di diritto della difesa.
A presiedere il Collegio di Garanzia da un anno c'è la giurista Gabriella Palmieri Sandulli, avvocato generale dello Stato laureatasi presso la Federico II di Napoli. La giurista partenopea è stata componente del Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport (TNAS) e del Collegio di Garanzia dello Sport, con funzione di componente aggiunto della Seconda Sezione, nonché componente della Commissione di Garanzia degli organi di giustizia, di controllo e di tutela dell’etica sportiva.
Quello del ricorso all’ultimo grado di giustizia sportiva, ossia il Collegio di Garanzia dello Sport istituito presso il Coni, si tratta dell'unico modo che resta alla società bianconera di poter cancellare la penalizzazione: sarà molto complesso smontare questa sentenza, che è stata persino più dura rispetto alle richieste dell'accusa, e sarà fondamentale la lettura delle motivazioni per capire quali sono i margini e le possibilità di azione per la società bianconera.
Dopo il Collegio di Garanzia il percorso di giustizia sportiva è finito e la Juventus potrebbe rivolgersi solo al Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio, al Consiglio di Stato e al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna. In questo caso, però, violerebbe la ‘clausola compromissoria', ovvero quella norma che impone ai tesserati di rinunciare a ricorrere alla giustizia ordinaria per tutte le controversie inerenti l’attività sportiva, rimettendosi al giudizio dei competenti organi previsti dalla Federazione stessa.
L’articolo 30 dello Statuto Federale stabilisce che "i tesserati, le società affiliate e tutti i soggetti, organismi e loro componenti, che svolgono attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevanti per l’ordinamento federale, hanno l’obbligo in ragione della loro appartenenza all’ordinamento settoriale sportivo o dei vincoli assunti con la costituzione del rapporto associativo, di accettare la piena e definitiva efficacia di qualsiasi provvedimento adottato dalla FIGC, dalla FIFA, dalla UEFA, dai suoi organi o soggetti delegati […]".
La Juventus aveva presentato una memoria difensiva per l'udienza della Corte Federale d'appello in cui si parla di ricorso "inammissibile, in ragione dell'assenza, nel caso in esame, dei presupposti applicativi di tale mezzo di impugnazione straordinario". Adesso dovrà studiare una nuova strategia per provare a cancellare la penalizzazione in classifica.