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La Juve torna alla vittoria a Udine, i friulani protestano il gol annullato a Davis ma Abisso non ha dubbi

La squadra di Thiago Motta ipoteca il successo nel primo tempo grazie all’autogol di Okoye (devia la palla carambolata sul palo) e al raddoppio di Savona. L’Udinese si lamenta per la valutazione dell’arbitro sul contatto tra Davis e Gatti nella ripresa.
A cura di Maurizio De Santis
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La Juventus vince a Udine (0-2) dopo due pareggi di finale (Inter e Parma) e, in attesa delle partite di domani, si rimette nella scia di nerazzurri (agganciata a quota 21) e Napoli (a +4). La squadra di Thiago Motta archivia la vittoria nel primo tempo, approfittando di un avversario squilibrato in difesa, sguarnito a centrocampo, insolitamente vulnerabile. La sconfitta a Venezia subita in rimonta (da 0-2 a 3-2 per i lagunari) è ferita non rimarginata. In meno di venti  minuti prende un paio di ceffoni sul muso che fanno male ma la lasciano stordita. Resta in piedi ma la reazione al doppio svantaggio è blanda per creare reali grattacapi alla vecchia signora.

Non è serata, è la prima cosa che viene in mente quel che succede: ospiti subito in pressione, padroni di casa incapaci di alzare il ritmo, dare intensità alle proprie azioni, avere quello spirito combattivo che può far tremare anche un avversario blasonato. E allora capita che anche la fortuna volti le spalle ai friulani, sorpresi dall'autorete rocambolesca del portiere, Okoye. In realtà, fa nulla di clamoroso ma ha il "torto" di fare da sponda alla palla calciata da Thuram che semina il panico in area e centra il palo ma può esultare per la carambola sulla schiena dell'estremo difensore. L'Udinese incassa in colpo e anche lo 0-2, ancora una volta per un rimpallo da flipper: tira Yildiz, conclusione respinta dal legno, Savona è lì e mette dentro una sfera sulla quale c'era scritto "basta spingere". Lo fa provando anche l'ebbrezza della seconda marcatura in Serie A.

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Che fine ha fatto l'Udinese? Ha un sussulto con Davis, la cui bordata è deviata da Di Gregorio in angolo. Poi protesta per un presunto calcio di rigore non concesso dall'arbitro Abisso né valutato come tale dal Var: il portiere della Juve esce a vuoto, Payero manca il tocco con il pallone e gli finisce addosso. Per il direttore di gara non ci sono dubbi: è punizione per gli ospiti, rintuzzando con decisione le lamentele dei friulani. Ce ne saranno delle altre nella ripresa, questa volta a causa di un gol annullato.

La rete che avrebbe potuto riaprire il match viene cancellata senza ombra di dubbio per un fallo che inficia lo sviluppo dell'azione. Davis, preso dalla foga del gioco, spinge Gatti a pochi passi dalla porta: il centrale bianconero frana su Di Gregorio e lo ostacola, consentendo allo stesso Davis di battere con facilità a porta vuota. Il pubblico esplode ma il boato ha vita breve: la scorrettezza lascia tutto così com'è, sullo 0-2 per la Juventus.

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Quel che resta dell'incontro è un copione che la formazione di Motta recita senza sbavature: resta ordinata e compatta, le è sufficiente contro questa Udinese che le fa il solletico e si affida ad azioni di contropiede. Grazie a una di queste, Vlahovic (poco prima di essere sostituito) ha l'occasione di calare il tris: scocca la conclusione da posizione defilata, sulla sinistra; è diretta sul primo palo, Okoye c'è e devia. Il finale, come da prassi, è di marca friulana (Di Gregorio si oppone a Davis) poi Motta richiama Savona e Cambiaso, mette dentro Cabal e Danilo per rinforzare la trincea. Lucca prende la traversa, Koopmeiners sfiora lo 0-3 nel recupero. Sono gli ultimi brividi. Ora testa alla Champions e al Lilla (martedì 5 novembre alle 21).

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