La Juve si schianta contro il Sassuolo: la sconfitta di corto muso è nella disperazione di Fagioli
Un errore fatale costa la sconfitta di corto muso alla Juventus. Le ambizioni di rimonta in classifica dei bianconeri, nell'attesa del verdetto del Coni del 19 aprile sulla penalizzazione, vanno a schiantarsi contro il Sassuolo. Questa volta l'episodio decisivo ha girato a sfavore ma nel complesso la vittoria dei neroverdi è stata meritata per quanto si è visto soprattutto nella ripresa.
Il pianto di Fagioli accompagna i titoli di coda. Il centrocampista è disperato per aver commesso l'indecisione che ha agevolato la rete di Defrel ma se le cose sono andate male/malissimo non è stata solo colpa sua. A Reggio Emilia ha esibito una prestazione sotto tono, sbiadita, mai realmente pericolosa (si contano sulle punte di poche dita di una mano i tiri nello specchio), in balia degli emiliani nel secondo tempo (che hanno in sequenza le opportunità migliori) e caratterizzata dalla ‘ciabattata' che è valsa una botta fortissima nello stomaco.
Zero tiri nello specchio della porta nel primo tempo è la fotografia di cosa (non) è stata Sassuolo–Juventus. Un match disputato su ritmi bassi: da un lato in padroni di casa, che non hanno alcuna intenzione di rischiare di esporsi agli attacchi (blandi) dei bianconeri; dall'altro il solito atteggiamento della formazione di Allegri che attende con la pazienza del ragno che la preda cada nella rete di passaggi e possesso palla fino alla giocata improvvisa; da un lato Dionisi che rinuncia a Berardi; dall'altro il tecnico livornese che schiera un altro talento della Next Gen (Barbieri, classe 2000) e tiene inizialmente in panchina Angel Di Maria (subentrerà nella ripresa al posto di Milik) e Cuadrado (anche lui avrà spazio nei secondi 45 minuti.
Il primo vero tiro in porta dopo un'ora. Anche questo dato spiega bene la pochezza delle emozioni scaturite dall'incontro del Mapei Stadium che può scaldarsi le mani grazie alla doppia occasione che capita al Sassuolo nel giro di un paio di minuti (tra il 53° e il 55°) prima con Lopez (tiro deviato da Perin) e poi in maniera molto più netta con Defrel, che vede respingersi la conclusione dall'estremo difensore bianconero.
Il Sassuolo preme e sfiora il vantaggio. L'avvio di secondo tempo è caratterizzato dalla pressione maggiore dei padroni di casa, la squadra di Dionisi sfiora il vantaggio con Gatti (difensore della Juve) protagonista nel bene e nel male, aiutato anche da un pizzico di fortuna. L'ex Frosinone devia in scivolata, a un passo dalla linea, una combinazione tra Bajrami e Matheus Henrique e poco dopo rischia l'autogol clamoroso spedendo sul palo interno un cross verso il centro (ancora di Bajrami).
L'errore e le lacrime di Fagioli. All'ennesimo calcio d'angolo a favore, il Sassuolo trova finalmente la rete (meritata) dell'1-0: Fagioli sbuccia la palla e ne nasce un assist involontario, in piena aria di rigore, per Defrel che lo gira nell'angolo laddove Perin più nulla. Le lacrime del centrocampista in panchina (nel frattempo sono entrati Chiesa e Miretti per Kostic e lo stesso Fagioli) ne caratterizzano il disagio e il senso di colpa per un errore pesante.
La reazione della Juve. È blanda, ci mette orgoglio la squadra di Allegri che lancia nella mischia anche Pogba, giocandosi così l'ultima carta a disposizione. A otto minuti dalla conclusione il francese fa una specie di "esordio" in Serie A dopo una stagione travagliata per gli infortuni che lo hanno frenato. Ci provano Di Maria e Rabiot, ma Consigli si supera.