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La Juve salva Allegri e tira fuori la cura per uscire dalla crisi: era nel baule delle cose vecchie

Dall’unità di crisi della Juventus è uscito il rimedio per dare una sterzata alla stagione: non è il cambio di allenatore.
A cura di Paolo Fiorenza
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Massimiliano Allegri non si tocca: questa è la decisione uscita dall'unità di crisi della Juventus istituita dopo l'ennesimo risultato negativo di questo inizio di stagione, la sconfitta di sabato contro il Milan. La vittoria del Napoli a Cremona ha precipitato i bianconeri a ben 10 punti di distacco dalla vetta, una classifica desolante frutto di sole 3 vittorie nelle prime 9 giornate di campionato (con 4 pareggi e 2 sconfitte). Il momentaccio non è solo nei risultati ma anche nel gioco, con uno spartito molto povero all'interno del quale i giocatori appaiono pallide copie della loro versione migliore.

La delusione della Juve a San Siro
La delusione della Juve a San Siro

Non è abbastanza per far saltare l'allenatore, che gode sempre del robusto paracadute del suo contrattone fino al 2025: cambiare in corsa viene ancora visto a Torino come un rimedio che ha parecchi contro, da quello economico a quello di trovare su piazza un sostituto che possa dare garanzie di riuscire a svoltare da subito. Ed allora si andrà avanti col toscano, facendo un bilancio più approfondito all'arrivo della sosta per i Mondiali: ma anche allora dovrebbe accadere un disastro per cambiare guida tecnica. La resa dei conti con Allegri sarà dunque rimandata a fine stagione.

Ovviamente l'analisi del momento in casa Juve non può limitarsi alla conferma del tecnico, qualcosa va fatto per cercare di invertire la rotta. Ed allora a Torino ci si affida al rimedio classico di un calcio antico: il ritiro. Tenere i calciatori lontani dalle loro famiglie per fare gruppo e soprattutto per richiamarli ai loro doveri è un po' come quella medicina dal sapore amaro da mandare giù senza fiatare, senza stare tanto a ragionare di tattica e tecnica. La squadra è sotto accusa per l'atteggiamento poco pugnace mostrato in campo, per i lunghi momenti in cui concentrazione e impegno si spengono: allenatore e società si sono trovati d'accordo nel pugno duro, ritenuto necessario per far capire ai giocatori che da adesso non si scherza più.

Massimiliano Allegri è in grande difficoltà ma resta al timone della Juve
Massimiliano Allegri è in grande difficoltà ma resta al timone della Juve

Il ritiro sarebbe già partito oggi – svela la Gazzetta dello Sport – se la Juve non fosse in partenza per Haifa, dove domani dovrà vincere a tutti i costi per lasciare accesa la fiammella della speranza della qualificazione agli ottavi di Champions League: anche battendo il Maccabi, dovrà poi vincere comunque a Lisbona col Benfica, altrimenti le resterebbe solo un miracoloso incastro nell'ultima giornata. Il ritiro potrebbe comunque scattare da mercoledì fino a sabato, quando si giocherà il derby di campionato col Torino, a meno che la squadra in Israele non mostri un furore agonistico tale da convincere Allegri e la dirigenza che non serve usare le maniere forti. "Dobbiamo uscirne con le buone o con le cattive", aveva detto Max nella notte amara del Meazza: sapeva già dove si sarebbe andato a parare.

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