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La Serie A chiede aiuto al Governo, Spadafora: “Il calcio cambi, basta ingaggi milionari”

Il calcio italiano si prepara a chiedere al Governo un piano di aiuti per reggere all’impatto della crisi causata dall’emergenza Coronavirus. Il ministro Spadafora chiarisce: “Le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Nulla sarà come prima”. E sulla ripresa del campionato aggiunge: “Impossibile sia a maggio, anzi estenderemo il blocco per tutto aprile, allenamenti compresi”.
A cura di Maurizio De Santis
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La Juventus ha dato un segnale molto forte al calcio italiano e ha fatto da sé: d'accordo con i calciatori, con Giorgio Chiellini mediatore nella trattativa all'interno dello spogliatoio tra "senatori" e gruppo, ha scelto di alleggerire il bilancio di ben 4 mensilità pari al 33% del monte stipendi determinando un risparmio di 90 milioni sul bilancio 2019-2020.

Stop agli stipendi milionari dei calciatori

Ossigeno necessario per le casse bianconere, alla luce dall'impatto economico che avrà sui conti del campionato la sospensione della stagione per l'emergenza Covid-19, sia a livello nazionale sia europeo. Una scelta che fa da apripista, relega in un angolo la reticenza sindacale del presidente dell'Aic, Damiano Tommasi (definiva l'argomento "non prioritario" e adesso lo è diventato senza di lui) e invita a una ulteriore riflessione. A porla sul tavolo è il ministro per le Politiche giovanili e per lo Sport, Vincenzo Spadafora. E usa parole molto semplici: superata questa crisi, nulla nel Paese sarà più come prima. Dovrà prenderne atto anche il mondo del calcio: o si riforma oppure al prossimo scossone chiuderà baracca e burattini.

Le grandi società vivono in una bolla – ha ammesso il Spadafora nell'intervista a Repubblica -, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente dopo questa crisi potrà più essere come prima.

Lo sport non è solo calcio di Serie A, il piano d'investimenti

Concetto chiaro a corredo del "piano Marshall" che il calcio si prepara a chiedere al Governo affinché la barca non faccia naufragio. Non solo misure economiche ma anche una revisione di alcune norme (dalla Legge Melandri fino ai legacci sulle sponsorizzazioni dei grandi marchi delle scommesse) che permetterebbero una differente e più proficua contrattazione da parte dei club.

Dal calcio di Serie A – sottolinea il ministro – mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento. Lo sport non è costituito solo dal calcio e dal calcio di Serie A in particolare. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni di euro allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita.

Blocco alle attività sportive per tutto aprile, allenamenti compresi

Domanda dalle "cento pistole": ricomincerà e quando il campionato? Anche in questo caso la risposta del ministro Spadafora non lascia margini a interpretazioni di sorta.

Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico – ha concluso -. Proporrò di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive ed estenderò la misura anche agli allenamenti, sui quali non eravamo intervenuti perché c'era ancora la possibilità che si tenessero le Olimpiadi.

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